Tracce di Fipronil in 300mila uova
Ats: «Valori sotto la soglia di rischio»

L’Ats in campo per garantire l’assoluta sicurezza delle uova che arrivano sulla tavola dei bergamaschi. Controlli a tappeto. Trovate tracce di Fipronil in un campione di uova provenienti dall’Emilia Romagna e commercializzate a Bergamo. Il valore non comporta alcun rischio di intossicazione acuta per il consumatore. Comunque si sta già provvedendo al ritiro.

L’Ats Bergamo sta partecipando al Piano nazionale di controllo predisposto dal Ministero della Salute in seguito alla segnalazione delle uova contaminate dal Fipronil da parte del Belgio, seguito dall’Olanda e dalla Germania, al Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (RASFF). Il Dipartimento Veterinario di Ats Bergamo sta eseguendo controlli a tappeto su tutto il settore uova e derivati per assicurare che sulla tavola del consumatore arrivino prodotti sicuri. Un’azione che va ad aggiungersi ai controlli di routine che il Dipartimento esegue annualmente sul settore uova e derivati: nel corso dei 12 mesi vengono condotti 40 controlli su un totale di 10 strutture. A questi si aggiungono una quarantina di campionamenti per la verifica sia di agenti patogeni (es. salmonella) sia di sostanze inquinanti e di residui di farmaci.

Per quanto riguarda il fipronil, nell’ambito del piano di controllo concordato tra Ministero e Regione, Ats Bergamo, attraverso il Dipartimento Veterinario, sta controllando uova, carni e ovoprodotti (tuorlo liquido, albume liquido e misto d’uovo solitamente utilizzati dall’industria e dalla pasticceria). «I risultati delle analisi dei campioni prelevati sul territorio provinciale, effettuati a metà agosto in funzione dell’allerta fipronil sul territorio di Bergamo, hanno dato esito favorevole – assicura Paolo Antoniolli, Direttore del Dipartimento Veterinario di Ats Bergamo – I controlli, su indicazione del Ministero, erano stati attuati dai nostri tecnici nel corso della settimana di ferragosto, in coordinamento con i Nas. I campionamenti erano stato inviati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo che, proprio in queste ore, ci ha comunicato l’esito completamente favorevole».

Sempre nell’ambito dello piano di controllo, Ats Bergamo (il 30 agosto) è stata allertata relativamente al riscontro di tracce di fipromil in un campione di uova provenienti da galline allevate in Emilia Romagna e commercializzate in provincia di Bergamo e nelle Marche. «Il livello rilevato nelle uova contaminate è ben al di sotto dalla soglia di rischio “intossicazione acuta”, quindi sotto la soglia dello 0,72 mg/kg – spiega Camillo Gandolfi, Direttore del Servizio di Igiene degli alimenti di origine animale del Dipartimento Veterinario di Ats Bergamo, aggiungendo «Stiamo verificando la correttezza delle attività del ritiro dal mercato di uova e ovoprodotti coinvolti, tutti tracciati e quindi rintracciabili grazie alla documentazione relativa a ogni singola transazione commerciale. Considerati i valori, il ritiro è previsto dalla Legge solo come misura precauzionale: il valore di fipromil rilevato non comporta alcun rischio di intossicazione acuta per il consumatore».

Il rintraccio e il ritiro delle uova e degli ovoprodotti è a carico dell’azienda distributrice il cui operato viene costantemente monitorato dagli operatori del Dipartimento Veterinario di Ats Bergamo. Le procedure di rintraccio e ritiro sono già state attivate e procederanno fino alla conclusione del processo. «Stiamo lavorando in forte sinergia con tutto il sistema ministeriale e regionale fino a contribuire al “RASFF” il sistema internazionale di allerta su mangimi e alimenti – conclude la dott.ssa Mara Azzi, Direttore Generale di Ats Bergamo- al fine di assicurare che sulla tavola dei cittadini arrivino alimenti sicuri e al fine di prevenire la distribuzione di prodotti a rischio. Ats Bergamo, impegnata con ogni sforzo nella cooperazione con tutto il sistema coinvolto, ha la responsabilità di condurre indagini e prendere misure appropriate per garantire la sicurezza degli alimenti che arrivano nelle case dei consumatori attraverso procedure severe e condivise a livello europeo e internazionale. Procedure che ci permettono di scegliere di continuare a mangiare uova, un prodotto davvero importante nell’alimentazione quotidiana».

© RIPRODUZIONE RISERVATA