Trasferito il bidello dell’Alberghiero
«Sospesa la protesta di lunedì»

Sospesa la protesta di lunedì 24 ottobre davanti alla scuola. Il preside: ci vuole pazienza, alle nuove collaboratrici serve tempo.

Lunedì mattina non volevano entrare in classe gli studenti della succursale dell’Istituto alberghiero Sonzogni di Nembro (che si trova a Bergamo, in via Pizzo della Presolana), dalle 8 alle 12, ma ora la protesta non si sarà: i ragazzi non manifesteranno all’esterno dell’edificio a Celadina.

Alla base dello scontento il trasferimento del collaboratore scolastico «storico» della succursale alla sede centrale. Una presenza, quella del bidello, preziosa e irrinunciabile, dicono i ragazzi. «La succursale – spiega Eleonora Frigerio, della classe quarta cucina – è sempre stata un po’ isolata dalla sede. Fino all’anno scorso almeno potevamo contare sul supporto di un collaboratore scolastico particolarmente esperto che ci dava una mano su diversi fronti: non solo fotocopie e comunicazione con la sede centrale, ma si occupava anche della risoluzione di piccoli problemi tecnici. Un figura che per tutti, studenti e insegnanti, era diventata fondamentale».

Quest’anno il nuovo reggente dell’Istituto, il professor Claudio Gotti, nell’ambito della riorganizzazione dell’Istituto ha spostato proprio questo collaboratore nella sede centrale. «Per noi – continua la studentessa – è stato un duro colpo. Al suo posto sono arrivate altre due persone, ma non avendo l’esperienza che aveva lui non riescono ancora a occuparsi di alcune situazioni. E questo comporta difficoltà non solo per noi studenti, ma anche per i docenti». E infatti alcuni insegnanti si sono uniti agli studenti e hanno firmato una lettera per chiedere al dirigente di ripristinare la situazione degli anni scorsi: 240 firme totali a sostegno della richiesta degli studenti della succursale. «Abbiamo anche incontrato il preside – conclude la studentessa – che ci ha detto che si sarebbe occupato della situazione». La protesta ora è stata sospesa, decisione presa domenica 23 ottobre: «Per motivi organizzativi - conclude Eleonora Frigerio -, e in attesa che la situazione migliori».

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