Tre casi di legionella in Lombardia
Nessun allarme ma qualche consiglio

La legionella non si diffonde da persona a persona ma per inalazione in un contesto ambientale. Ecco qualche chiarimento per evitare la psicosi.

Salgono a tre i morti per legionella e da 17 diventano oltre 20 i casi di persone ricoverate per aver contratto l’infezione che sta allarmando Bresso, un comune alle porte di Milano. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, oltre a esprimere il cordoglio suo, della giunta e del Governatore Attilio Fontana, ha disposto prelievi di campioni in tutte le abitazioni di chi è stato contagiato o in altri luoghi «sensibili». A ciò si aggiunge un’indagine conoscitiva avviata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che ha tenuto a precisare che «non si tratta di un’emergenza, anche se chiaramente sul fatto che la legionella si ripresenti ciclicamente faremo verifiche».

Per il momento «i rilievi degli acquedotti sono risultati negativi», come ha fatto sapere il gruppo Cap che gestisce la rete idrica di tutta la zona, gli accertamenti vanno avanti a tutto campo, dato che la situazione è decisamente peggiore rispetto al 2014 quando i casi furono nove da gennaio a settembre e non come adesso «concentrati» in poco tempo.

La notizia ha destato inevitabilmente dei timori anche in Bergamasca: Massimo Galli, presidente della Società Italiana di Malattie Infettive (Simit) spiega come si diffonde il batterio killer e quali precauzioni adottare per annullare i rischi. «Bisogna ricordare che il batterio non si trasmette da persona a persona – spiega –, ci deve essere una inalazione in un contesto ambientale. La legionella è un batterio che vive nell’acqua e che è molto persistente, ci sono descrizioni nei contesti più vari, persino nell’acqua usata da un dentista il cui aerosol è stato inalato da un’anziana».

I principali «indiziati», ricorda Galli, sono i condizionatori. «Il batterio, anzi il gruppo di batteri della legionella possono essere presenti nell’acqua che arriva nelle case, ma si contrae per inalazione dell’aerosol. Di solito i veicoli principali sono i condizionatori, ma contagi sono arrivati addirittura attraverso la doccia. Le persone più colpite sono quelle anziane e malate. La diffusione del batterio è in aumento per diversi motivi, principalmente perchè sono in aumento gli anziani, e poi perchè si diffonde sempre di più l’uso di condizionatori nelle case, negli Usa soprattutto ma anche da noi. Questo determina anche una maggiore presenza di impianti obsoleti, o con una non corretta manutenzione, che sono quelli più pericolosi. C’è poi una “stagionalità” nelle infezioni ovviamente, perchè d’estate si frequentano di più luoghi come le piscine o i centri termali che sono veicolo di infezione, oltre a usare di più i condizionatori».

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