Treni, pendolari all’attacco di Piuri
«La Regione diffidi subito Trenord»

La replica dei pendolari al piano emergenziale presentato dal manager Trenord Massimo Piuri.

Non si fa attendere la replica dei pendolari lombardi alla relazione in Regione dell’ad di Trenord Marco Piuri di ieri. Per i rappresentanti dei viaggiatori alla Conferenza regionale del trasporto pubblico locale della Regione Lombardia il piano emergenziale presentato dal manager Trenord è insufficiente e la risposta dell’assessore regionale ai trasporti Claudia Terzi un po’ troppo tiepida. Per i pendolari, sfiancati da continui ritardi e cancellazioni per raggiungere i posti di lavoro e di studio o per tornare a casa, ci sarebbero già gli estremi per «per diffidare Trenord per la sospensione del servizio ferroviario su diverse direttrici e aprire trattative con altri possibili affidatari dei servizi».

«Ieri (giovedì 9 novembre ndr) si è svolta l’audizione dell’Ad di Trenord Marco Piuri presso la V Commissione della Regione Lombardia, che ha descritto una situazione gestionale drammatica dell’azienda da lui stesso amministrata, cui ha fatto seguito un comunicato dell’assessore Claudia Terzi – scrivono sulla pagina Facebook, Quelli del treno, Comitato pendolari bergamaschi –. L’Ad di Trenord ha ammesso che le soppressioni riguardano ormai una percentuale del 5% delle corse, e che la puntualità, calcolata con quelle stesse modalità che da tempo i pendolari contestano, è̀ attestata stabilmente al di sotto dell’80%.Si tratta comunque di una media generale, ben lontana dalla triste realtà̀ delle ore di punta feriali».

«Il “piano” di Trenord prevede di sopprimere sistematicamente le corse sulle linee “minori”, spostandole su bus. Va anche detto che, su queste linee, di fatto è̀ già̀ oggi in atto la sospensione generalizzata del servizio ferroviario, come la Carnate-Seregno e la Gallarate-Luino. Su quest’ultima i tempi di viaggio con autobus risultano aumentati di circa il 70%, ma, date le pessime condizioni della viabilità̀ alternativa, si tratta di un paragone facilmente replicabile sulle altre linee interessate dai tagli..» proseguono.

«Queste sono solamente alcune delle considerazioni che ci portano a essere scettici sulla riuscita del “piano emergenziale”, e ancora di più̀ sul fatto che, in un futuro in ogni caso non certo vicino, i servizi ora soppressi vengano ripristinati e la puntualità̀ torni a livelli dignitosi. Nei fatti, quindi, il contratto di servizio tra Regione e Trenord viene già̀ oggi ampiamente violato ed è destinato a esserlo con l’entrata in vigore dell’orario invernale. Su questo argomento, Regione Lombardia continua ad agire come se il problema non la riguardasse in quanto committente. Eppure ci sarebbero già da adesso gli estremi per diffidare Trenord per la sospensione del servizio ferroviario su diverse direttrici e aprire trattative con altri possibili affidatari dei servizi».

«Dall’assessore ci saremmo attesi qualcosa di più concreto oltre a una lunga polemica con i governi precedenti, Trenitalia e RFI, mentre dice troppo poco su quello che si potrebbe effettivamente fare oggi, a partire dai rapporti col governo, per i quali forse Regione Lombardia può̀ disporre di qualche canale più efficace che non affidarsi a consiglieri che hanno un “contatto diretto” col ministro».

«Rispetto a ciò̀ che l’assessore può fare sin da ora, almeno per dimostrare che i pendolari vengono tutelati non solo sui social, vi è̀ certamente il coinvolgimento dei rappresentanti dei pendolari e la convocazione immediata della Conferenza del Tpl, come previsto dalla L.R. 6/2012, che torniamo a richiedere a gran voce non avendo avuto ancora alcuna risposta in merito. Gli argomenti non mancano, dal rispetto del Contratto di Servizio, alla gestione del piano emergenziale su tutto il sistema, alle modifiche all’organizzazione interna ed operativa di Trenord. Ricordiamo che quest’ultima ha un impatto diretto sulla pelle dei 750.000 viaggiatori quotidiani».

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