Treni, botta e risposta Trenord-pendolari
«Più efficienza». «No, bisogna migliorare»

L’amministratore delegato della società, Marco Piuri, ai pendolari: «Spesso si tende a costruire un quadro della propria situazione, senza considerare l’insieme: Trenord trasporta ogni giorno 803 mila persone su 2.300 treni. Questi sono numeri, non favole». Replicano i pendolari: «Cosa si intende fare sulle direttrici non convergenti su Milano? E cosa si pensa di fare non per mantenere in piedi il servizio di trasporto pubblico ma per migliorarlo, ottimizzarlo e aumentarlo per offrire davvero un’alternativa al trasporto privato?».

Marco Piuri, amministratore delegato di Trenord da nove mesi, tira le prime somme del suo mandato alla guida della società in una lunga intervista a «L’Eco di Bergamo», di cui anticipiamo qualche stralcio. «Avevamo come obiettivo di ridare efficienza e regolarità al sistema, e lo stiamo facendo. Non ho mai detto che avrei risolto tutti i problemi, mica ho la bacchetta magica: abbiamo chiesto sei mesi di tempo. C’era un dato medio di 120 soppressioni al giorno e una puntualità del 78%: ora siamo scesi a 40 soppressioni. Per quanto riguarda la puntualità siamo saliti all’87%. Non possiamo accontentarci, ma come si fa a non ammettere che la situazione è migliorata?». In riferimento poi ai pendolari, dice: «Spesso si tende a costruire un quadro della propria situazione, senza considerare l’insieme: Trenord trasporta ogni giorno 803 mila persone su 2.300 treni. Questi sono numeri, non favole: il problema è strutturale e serviranno almeno due-tre anni. In sei mesi potevamo riportare il sistema a certe condizioni, e l’abbiamo fatto».

All’amministratore delegato di Trenord ha risposto, in un post su Facebook, il Comitato dei pendolari bergamaschi: «Sì, spesso si tende a costruire un quadro basandosi sull’esperienza personale – si legge sui social – .Ma abbiamo qualche domanda anche noi. Primo: si parla di “situazione emergenziale” difficile da superare. Ma questa situazione esattamente da cosa è nata? No, perché noi appena prima dell’incidente a Pioltello ci ricordiamo di una Regione che raccontava che tutto andava bene e che Trenord aveva “la puntualità in testa”. Chi paga per la polvere sotto al tappeto quindi? Ci sembrerebbe di capire sempre noi. Sì, quelli che basano tutto sulla propria esperienza. Secondo: bellissimo quadro quello di Trenord. Peccato che però il contratto di servizio con un’azienda lo stila e lo firma Regione. Vorremmo pertanto non avere solo gli obbiettivi chiari dal fornitore ma anche e soprattutto dal committente. Anche rispetto alla rete infrastrutturale e alla sua manutenzione. Domanda su tutte: cosa intendiamo fare sulle direttrici non convergenti su Milano? E cosa pensiamo di fare non per mantenere in piedi il servizio di trasporto pubblico ma per migliorarlo, ottimizzarlo e aumentarlo per offrire davvero un’alternativa al trasporto privato? Questi sono i temi, non altro».

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