Quel 13 gennaio di 35 anni fa - Foto
Ricordate la nevicata del secolo?

Era il 13 gennaio dei 1985: si partì con qualche fiocco e e nel giro di 48 ore la Bergamasca fu paralizzata da una quantità di neve mai vista.

Trentacinque anni esatti. Tanti sono passati da quell’incredibile nevicata che dal 13 gennaio 1985 seppellì letteralmente la Bergamasca. Una cosa mai vista, giorni di autentica follia - e magia - con la città e la provincia paralizzate. Nessuno infatti ricorda quei giorni con fastidio, ma quasi con nostalgia per quel manto bianco che ora dopo ora si fece sempre più impenetrabile.

Era cominciato tutto con fiocchi minuscoli, poi allargati in falde sempre più ampie e pesanti. Quella neve non si è più fermata per due giorni: una nevicata fittissima e grandiosa che a trentacinque anni di distanza è ancora un’immagine indelebile nella memoria di chi l’ha vissuta e anche chi non c’era ha imparato a conoscerla.

Tra il 14 e il 15 gennaio 1985, solo in città, caddero qualcosa come 50 centimetri di neve, mentre nelle valli il manto si assestò tra i 70 centimetri e i due metri a seconda della quota. Precipitazioni epocali che investirono tutto il Nord Italia, precedute da un’intensissima ondata di gelo con temperature costantemente sotto lo zero.

Un caos vero e proprio portò quella super nevicata: 150 spalatori e i 9 spazzaneve messi in campo nelle ore precedenti fecero poco o nulla. Dopo 48 ore le strade furono impraticabili, con auto in coda per ore, camion di traverso e autobus a singhiozzo. Anche i treni si bloccarono e le scuole chiusero per alcuni giorni. Il Comune approntò un piano di emergenza: 200 spalatori che, assieme a 100 soldati della Montelungo, tentarono (invano) di sgombrare i marciapiedi. I mezzi spazzaneve aumentarono (una sessantina), ma alla fine per ripulire le strade dei Colli arrivò la Legnano con i suoi cingolati per rompere croste di ghiaccio spesse anche venti centimetri.

Quando, il 16 gennaio, assieme alla neve arrivò la pioggia, il caos raddoppiò. A preoccupare furono soprattutto i tetti: sotto il peso insostenibile della coltre bagnata ne crollarono oltre 200 in tutta la provincia con danni per miliardi di vecchie lire. Tra numeri e ricordi di cronaca, la magia di quei giorni, gli aneddoti di chi bambino non aveva mai visto così tanta neve. E poi i giorni a casa, in strada con lo slittino. Foto e ricordi che Bergamo non dimenticherà.

«Mi ricordo che ho cominciato a spalare subito il vialetto per uscire con l’auto – ricorda Ezio Manzoni di Solza –, ma dopo aver rimosso la neve per 10 metri, mi sono dovuto arrendere a causa di quella che stava ancora scendendo e che aveva già ricoperto la parte di vialetto spalata. Il colpo di grazia è stato quando lo spazzaneve che stava pulendo la via principale creò un muro di neve ghiacciata, durissima ed invalicabile davanti al mio cancello. A quel punto ho rinunciato a tutto e mi sono goduto la stupenda nevicata».

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Guardate anche la foto scattata il 14 gennaio 1985 a Verdello in piazza Grassi con Laura Brolis, prima a sinistra e un gruppo di amici con gli sci da fondo con cui andarono Verdello a Levate, «Fu un’esperienza divertente ed unica!» ci scrive Laura.

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