«Truffa su danni alle auto»
Sette finanzieri sotto inchiesta

Sette militari della Guardia di finanza di Bergamo sono indagati per truffa ad assicurazione, induzione indebita e concussione. L’ipotesi della Procura è che abbiano fatto pressioni su un carrozziere, minacciando verifiche e controlli per ottenere - tra le altre cose - riparazioni gratuite e rimborsi assicurativi per danni inesistenti o provocati ad arte.

Prosegue, con un altro filone di indagine, l’inchiesta della Guardia di Finanza di Bergamo che due settimane fa ha portato in carcere 13 persone. Sotto accusa, adesso, sette finanzieri (sei militari dell’Accademia di Bergamo e un militare in forze alla Compagnia di Orio al Serio) per concussione e istigazione alla corruzione.

Ed è una delle presunte vittime di quell’inchiesta, M. B., 44 anni, di Villa d’Almè, all’epoca titolare di una carrozzeria a Osio Sotto, a denunciare il nuovo risvolto. I finanzieri ora devono rispondere anche di induzione indebita e concussione, reati per i quali la Procura ha chiesto al gip Maria Luisa Mazzola la sospensione dal servizio (il giudice non ha ancora sciolto la riserva). L. M., 36 anni, è accusato di aver preteso in regalo anche uno smartphone di pregio. «No, lo ha pagato 500 euro», replicano gli avvocati. R. A., 51, avrebbe per l’accusa costretto il titolare della carrozzeria a danneggiargli l’auto per riscuotere il rimborso assicurativo, 2.600 euro finiti nelle tasche del militare e non di M. B. che aveva eseguito la riparazione. «L’assegno è stato spedito a casa del nostro assistito per un equivoco», obiettano i legali. L. P., 47 anni, per l’accusa avrebbe danneggiato la carrozzeria della propria auto per ottenere il rimborso e si sarebbe fatto pagare il bollo di circolazione dal carrozziere. C. M., 41, avrebbe - secondo le contestazioni - ottenuto 1.300 euro di rimborso assicurativo, oltre a non pagare i lavori del carrozziere.

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