Lazzaretto, test di Medicina - Foto e video
Sono 744 i candidati: 520 le donne

La prova di 100 minuti è scattata alle 12 di giovedì 3 settembre. Presente il rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini e il sindaco Giorgio Gori.

Un test di 100 minuti a partire dalle 12 per 744 candidati (di cui 520 donne) della provincia di Bergamo. Nella mattinata di giovedì 3 settembre sono in corso i test per l’accesso a Medicina nella tensostruttura al Lazzaretto dell’Università degli studi di Bergamo. Gli studenti erano pronti a cimentarsi nella prova già poco dopo le 11: le procedure di ingresso infatti, che hanno dovuto attenersi alle disposizioni di sicurezza anti Covid, si sono svolte senza intoppi. Ma la possibilità di procedere al test scatta dalle 12 in tutta Italia. Presente il rettore Remo Morzenti Pellegrini e anche il sindaco Giorgio Gori.

I posti disponibili per quest’anno ai test di Medicina sono in tutto a 13.072 in tutta Italia. A iscriversi alla prova sono stati in tutto 66.638, circa duemila candidati in meno rispetto all’anno scorso. «C’è un protocollo molto severo e organizzato che prevede un accesso differenziato, la distanza in aula dove si realizzano i test, mascherine, sanificazione, controllo degli spazi che viene effettuato dall’università stessa con il supporto della protezione civile nazionale e di tutte le altre istituzioni locali, quindi c’è un’organizzazione molto dettagliata che consentirà di svolgere i test in perfetta sicurezza garantendo gli studenti», ha assicurato ieri il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, alla vigilia dei test.

«Un lavoro impressionante, su un’area circa cinque volte il chiostro di Sant’Agostino – rileva il rettore Remo Morzenti Pellegrini –. I test saranno epocali, le indicazioni del Ministero sono ben precise per assicurare sicurezza e buon andamento delle prove». Il 16 settembre si proseguirà con il test di Scienze della formazione primaria, con 600 iscritti attesi. Poi il 29 settembre l’appuntamento per 400 insegnanti di sostegno di primo grado, infine il 1° ottobre 750 insegnanti di sostegno di secondo grado. Se nella tensostruttura principale saranno predisposti 800 banchi distanziati di un metro e mezzo, un’altra tenda di 300-350 metri quadrati servirà da triage, e tra il 4 e il 16 settembre ospiterà anche uno sportello informativo per le matricole e una postazione del Cus; saranno circa 120 le persone impegnate per l’assistenza durante i test.

Un’altra data cerchiata di rosso è quella del 30 settembre: al Lazzaretto arriverà Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca. «Simbolicamente, arriva a Bergamo per dare inizio alle lezioni in tutta Italia. Una presenza che ha un significato molto importante, nella terra più colpita dall’epidemia. Dal Lazzaretto, luogo peraltro simbolico, si lancerà un segnale di speranza all’intero Paese», rileva Morzenti Pellegrini. In quella giornata saranno anche consegnate le pergamene ai laureati a distanza. Col ministro si parlerà anche dell’ipotesi di facoltà di Medicina? «Certo, sarà un’occasione – conferma il rettore –. Questo territorio può giocare una partita nel futuro a medio-lungo termine puntando sulla creazione di una filiera della salute: qui si inserisce la nostra offerta formativa, che sa distinguersi nel panorama universitario».

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