«Tv ad alto volume e pugni sui muri»
Denuncia i vicini, 4 a processo - Video

Dicono che l’erba del vicino sia più verde della propria, ma una cosa è certa: il volume della tv è quasi sempre più alto. Se poi ci mettiamo anche un ritmato risuonare di pugni sui muri portanti dell’edificio, al solo scopo (pare) di recare noie allo sgradito inquilino del piano di sopra, il disturbo è servito.

Quasi sempre i dissidi condominiali rimangono relegati alle fatidiche (e temutissime) riunioni annuali, ben rievocate in una nota pellicola da Paolo Villaggio, alias Ugo Fantozzi, il quale nominato segretario dell’assemblea, dopo aver pronunciato la rituale formula «dichiaro aperta la seduta!», si premuniva di elmetto da guerra. La vicenda accaduta in un paese della Val Brembana, invece, ha travalicato i confini della proprietà, si è tradotta in una denuncia penale e infine, proprio martedì 16 febbraio, nel rinvio a giudizio di 4 vicini di casa (due coppie) ritenuti molesti a tal punto da finire accusati di stalking.

Presunta vittima è un trentacinquenne impiegato che, qualche anno fa, comprò l’appartamento al terzo piano (l’ultimo) di una casa familiare. Era una bella occasione perché si trattava di un alloggio messo all’asta giudiziaria e lui (che pare avesse progetti di andarci a vivere con la fidanzata) non se la fece scappare.

Secondo la sua denuncia, tuttavia, il suo arrivo sarebbe risultato parecchio sgradito agli altri due nuclei che abitavano nella palazzina, appartenenti alla stessa famiglia: al primo piano un pensionato con la moglie, al secondo il figlio della coppia con la sua consorte. Motivo? Il nuovo residente, di fatto, aveva preso il posto di un altro membro della famiglia, precedentemente proprietario di quell’appartamento. Secondo le accuse, dunque, i vicini avrebbero messo in atto ripetuti e diversificati comportamenti molesti, probabilmente nel tentativo di indurre il nuovo arrivato ad andarsene.

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