Ucraina, la raccolta fondi verso il milione di euro. Ha aderito anche Alchimia

La sottoscrizione La raccolta fondi della Caritas non conosce sosta: raggiunta quota 870mila euro. Di martedì l’ok della cooperativa Alchimia: «Giusto e basilare coordinare gli aiuti. Sempre fermo il nostro no alla guerra».

Prossimo traguardo, un milione di euro. L’obiettivo, ormai, è alla portata dopo che negli ultimi due giorni la sottoscrizione «Un aiuto per l’Ucraina» ha continuato a correre grazie anche all’annuncio di un’importante donazione di 125mila euro che la Fondazione Cariplo destinerà alla raccolta fondi attraverso la Fondazione della Comunità Bergamasca. Il totale raccolto ha raggiunto quota 745.386 euro, che sommato al contributo di Fondazione Cariplo (donato nell’ambito un più ampio impegno di 3,4 milioni a sostegno della popolazione ucraina in tutta la Lombardia) fa schizzare la raccolta ad oltre 870mila euro.

L’avvio della raccolta

La guerra in Ucraina era scoppiata da poche ore, quando la Caritas diocesana, cui è stato affidato in prima battuta il compito di coordinare le iniziative di accoglienza, insieme a L’Eco di Bergamo e alla Fondazione della Comunità Bergamasca hanno promosso la raccolta fondi ribattezzata «Un aiuto per l’Ucraina», con l’obiettivo di sostenere le comunità locali che si stavano già mobilitando per mettere a disposizione spazi, attrezzature e volontari per accogliere le famiglie che sarebbero arrivate di lì a poco anche nella nostra provincia.

Con il passare delle settimane l’alleanza che si è costituita sul territorio attraverso la sottoscrizione, nel segno della solidarietà al popolo ucraino, si è rafforzata con l’adesione di numerosi altri enti e associazioni: Ascom Confcommercio, Confindustria, Bergamonews, Università degli Studi, Confcooperative e Ance, l’associazione dei costruttori edili. Ma sono migliaia i donatori che, anche con piccole donazioni, hanno contribuito (e continuano a farlo) a sostenere la raccolta fondi: privati, aziende, associazioni, cooperative e altri soggetti attivi nella nostra provincia.

La cooperativa sociale Alchimia di Bergamo

Tra questi, si è unita nelle scorse ore anche la cooperativa sociale Alchimia di Bergamo: «Abbiamo raccolto l’invito di partecipare a questa sottoscrizione – ha detto la presidente, Nadia Pautasso – per dare voce a molte altre organizzazioni come la nostra che sono impegnate nel sociale e che molto spesso sono proprio loro a trovarsi nella condizione di beneficiare di fondi per realizzare progetti diversi nei rispettivi ambiti d’azione». Da beneficiari a donatori, nel solco di una solidarietà che si muove senza confini e che coinvolge tutti indistintamente. «È proprio così – ha aggiunto la presidente della cooperativa Alchimia –. In questo caso ci siamo sentiti di donare qualcosa, innanzitutto perché abbiamo voluto da subito pronunciarci nei confronti sia dei nostri interlocutori che sui social, condannando fermamente la guerra ed esprimendo la nostra solidarietà al popolo ucraino. Vogliamo far passare il messaggio che pace, libertà, rispetto e tutela dei diritti umani sono i valori nei quali ci ritroviamo e che vogliamo sostenere ogni giorno, soprattutto in questo periodo».

Un gesto di solidarietà, quello della cooperativa Alchimia, che va ben oltre la donazione economica: «Vogliamo sottolineare i valori in cui crediamo – ha detto ancora Pautasso –, su tutti quello della cooperazione sociale, attraverso i quali abbiamo sollecitato anche i nostri lavoratori e tutte le persone che seguiamo ogni giorno nell’ambito dei nostri servizi. Ci occupiamo di bambini, ma anche di adolescenti, adulti, famiglie e persone con disabilità e abbiamo cercato di fare passare questo messaggio in tutti i servizi e in tutte le progettualità che gestiamo, con modalità diverse a seconda delle persone che abbiamo di fronte, promuovendo l’attenzione e la sensibilità su questo tema e facendoci portavoce di una campagna organizzata e promossa in ambito istituzionale, perché crediamo che sia fondamentale fare arrivare gli aiuti in modo coordinato. Per questo abbiamo scelto di aderire alla sottoscrizione».

Come saranno utilizzati i fondi

I fondi raccolti sono destinati principalmente a sostenere le comunità locali, in primis quelle religiose, che hanno messo a disposizione i loro spazi per l’accoglienza dei profughi, ma non solo. Sono oltre un centinaio gli appartamenti nei quali le famiglie ucraine hanno trovato ospitalità in provincia di Bergamo (ai quali se ne aggiungono altri gestiti da associazioni o direttamente dai privati), e sono già iniziate in numerose parrocchie anche le attività d’integrazione di queste persone nelle nostre comunità. In parte, la raccolta servirà a finanziare anche le iniziative che la Caritas internazionale sta organizzando in queste settimane in soccorso della popolazione in fuga dalla guerra al confine con Slovacchia, Polonia, Moldavia, Romania e Ungheria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA