UniBg, laureati in Legge e Pedagogia
Sono i più «fortunati» e «occupati»

I laureati in queste due discipline sono quelli che trovano lavoro prima. È quanto emerge dai dati elaborati dal Consorzio AlmaLaurea: bene anche Ingegneria e Psicologia. E crescono gli iscritti da fuori provincia e Lombardia

I laureati più occupati? Quelli in Legge e Pedagogia. Trovare lavoro per chi si è laureato all’Università di Bergamo è più facile che per buona parte dei laureati italiani. In particolare per chi ha in tasca un diploma di laurea magistrale in Scienze umane e sociali, Ingegneria e Giurisprudenza. È quanto emerge dai dati elaborati dal Consorzio AlmaLaurea, che annualmente censisce i laureati degli atenei del nostro Paese. A un anno dal conseguimento della magistrale in Pedagogia l’88,9% dei laureati in terra orobica ha già un lavoro, a fronte di una media nazionale del 66,9%. Stessa percentuale di occupati per i laureati in Giurisprudenza, vale a dire il 30% in più della media italiana (ma qui il dato è calcolato entro i cinque anni dalla laurea).

E se l’84% dei neo ingegneri bergamaschi con un impiego sembra scontato – quando nel Paese solo il 67% è occupato a 12 mesi dalla laurea – meno prevedibile è che l’82% di neolaureati in Psicologia abbia già un’occupazione stabile (anche in questo caso a cinque anni dalla laurea). Seguono, nella classifica delle lauree più spendibili dell’Università di Bergamo, Lingue (71% di laureati occupati), Economia (70%) e Lettere, Filosofia e Comunicazione (67%).

Il rettore Remo Morzenti Pellegrini spiega che «la percentuale di laureati triennali occupati è nella norma, mentre i dati schizzano in alto per le magistrali perché sono più caratterizzate». E più iscritti per l’Università di Bergamo significa anche una percentuale maggiore di studenti in arrivo da fuori provincia e regione. Il numero di studenti provenienti da altre province ha superato il 40%.

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