Uova al Fipronil, controlli raddoppiati
E spunta la moda del caviale di lumaca

Dopo l’allarme del 2017 ispezioni anche su carni di pollame: «Ma si può stare tranquilli». Cibi di origine animale, verifiche positive. Le nuove abitudini e il commercio on line.

L’anno scorso, a fine estate, anche nella Bergamasca era arrivato l’allarme Fipronil, l’antiparassitario per animali domestici vietato negli allevamenti di ovaiole e potenzialmente velenoso per gli uomini: 300 mila uova con tracce di questo prodotto arrivate in un centro di produzione della Bergamasca da un allevamento del Piacentino erano state distrutte, e l’Ats di Bergamo aveva attivato controlli a tappeto, sia per le uova, sia per gli ovoprodotti e le carni di pollame, in 27 allevamenti della Bergamasca.

L’allarme uova a Bergamo non è finito? «Il problema Fipronil, possiamo rassicurare la popolazione, è sotto controllo, anche grazie al sistema di allerta internazionale a cui siamo collegati che ci permette di attivarci in caso di segnalazioni di anomalie – spiega Camillo Gandolfi, direttore Servizio igiene degli alimenti di origine animale dell’Ats – . Ma ai normali controlli pianificati annualmente dall’Ats, si aggiunge un piano di controlli specifico, che riguarderà non solo le uova e gli ovoprodotti, ma anche le carni di pollame».

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