Vaccini, over 80 con telefono fisso
e malati a domicilio dimenticati

Ancora disagi nelle prenotazioni per gli anziani dotati solo di telefono fisso o per chi necessita la somministrazione a domicilio del vaccino anti Covid. La nota della presidente del Consiglio di rappresentanza e dei presidenti delle Assemblee dei sindaci dei distretti.

La presidente del Consiglio di rappresentanza, Marcella Messina, e i presidenti delle Assemblee dei sindaci dei distretti, Gabriele Cortesi, Giambattista Brioschi e Juri Imeri, in una nota congiunta al direttore dell’Ats Bergamo, Massimo Giupponi, segnalano altri disagi relativi al sistema di prenotazione delle vaccinazioni per i cittadini over 80 della provincia di Bergamo.

«In questi giorni i vertici di Regione Lombardia hanno evidenziato pubblicamente le difficoltà del sistema centralizzato di prenotazione gestito da Aria e prospettato un cambio drastico di gestione che auspichiamo eviti i gravi disguidi verificatisi anche nei nostri territori, con cittadini costretti a percorrere chilometri per raggiungere un punto vaccinale molto più lontano rispetto a quello prossimo alla residenza o alla sede di lavoro» si spiega nella nota inviata anche al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, al vice presidente Letizia Moratti, al Commissario straordinario Guido Bertolaso.

«Auspicando che questo cambio di gestione, e di passo, superi le difficoltà di cui sopra, il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci le chiede di farsi portavoce nelle sedi regionali opportune affinché possano essere superate altre due gravi criticità di relazione con i territori e i nostri cittadini. La prima riguarda l’assenza di comunicazioni agli anziani over 80 che in sede di adesione alla campagna vaccinale hanno lasciato il numero fisso e non il telefono cellulare. Risulta infatti da numerose fonti che siano pochissime, se non assenti, le chiamate effettuate con un conseguente disagio per i cittadini, che spesso trascorrono ore ad attendere una telefonata che non arriva e/o che ipotizzano di aver inserito in modo scorretto l’istanza o che chiedono a parenti, servizi sociali, farmacisti, medici di assistenza primaria riscontri in merito. Gli enti locali, anche tramite Anci, e le Asst hanno già manifestato la disponibilità a collaborare, ma è evidente che serva una regia forte in merito».

«La seconda riguarda i cittadini che per vari motivi dovranno essere vaccinati “a domicilio”. Ci è noto che questa fase sarà successiva a quella in corso per gli evidenti motivi legati alla tipologia di vaccino e alle difficoltà organizzative, ma riteniamo che sia doveroso fornire a queste persone - telefonicamente o per sms, a seconda della modalità inserita - almeno un aggiornamento diretto in merito. In questa fase di grandi aspettative nei confronti della campagna vaccinale e con la Provincia di Bergamo che sta dimostrandosi operativa, collaborativa e organizzata come da tradizione, questi due aspetti sono fondamentali per confermare che oltre alla grande capacità logistica sappiamo esprimere anche grande attenzione a ognuno dei nostri cittadini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA