«Vi racconto come sarà lo stadio
Penso ad un teatro, per tutta la città»

Il progettista Mauro Piantelli rivela i dettagli del restyling: «Sullo sfondo un paesaggio unico, quello dei colli e di Città Alta».

«Lo stadio tornerà a essere un edificio urbano, in grado di dialogare con il quartiere e con il resto della città. Rispetto alla sua attuale percezione, smetterà di essere sentito come meramente sportivo e soprattutto degradato». L’architetto Mauro Piantelli dello studio De8 architetti di Orio Al Serio, su incarico di Antonio Percassi, ha firmato il restyling dello stadio di viale Giulio Cesare, ora di proprietà dell’Atalanta. «Il progetto intende recuperare dignità e identità sociale a un luogo che non è solo di esclusivo appannaggio degli spettatori. Anzi è della città e parla della città. Io lo vedo come un teatro e il Donizetti non è solo dei suoi abbonati è di tutti i cittadini» spiega Piantelli.

L’impianto diventerà a pianta rettangolare: le curve verranno abbattute e riedificate: gli spalti saranno riparati dalle intemperie con due nuove coperture che andranno ad aggiungersi a quelle già esistenti sopra la tribuna centrale e la Creberg. «Al momento, al di là del perimetro dello stadio si scorgono i bordi residenziali, i tetti delle case entrano nell’impianto, restando a vista. Con la nuova copertura si eliminerà questa intromissione, lasciando sullo sfondo un paesaggio unico, quello dei colli e di Città Alta. Una vista che rende l’impianto bergamasco unico nel suo genere». E poi l’esterno: «Copertura e la facciata saranno dello stesso materiale, una sorta di guscio. Rispetto a ora, in cui le curve sono scoperte con i gradoni a vista, con questa sorta di nuova “pelle” lo stadio avrà per la prima volta una vera e propria facciata».

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