Via Magrini, cambia il senso di marcia
«Rischioso». È guerra tra i residenti - foto

Nella giornata di mercoledì 4 maggio è comparso un cartello che ha iniziato ad agitare alcuni residenti di via Magrini. Cambierebbe infatti il senso di marcia dell’ultimo tratto della via.

«Siamo alcuni residenti del complesso della ex Magrini e abbiamo scoperto che, ora, non sarà più possibile raggiungere via San Bernardino direttamente da via Magrini perchè l’ultimo tratto è stato trasformato in senso unico all’inverso».

Significa che si potrà da via San Bernardino entrare in via Magrini, percorso poco utile - e pericoloso secondo alcuni residenti - considerando che chi vuole raggiungere via Autostrada ha l’accesso ben articolato da via Berizzi (la strada dell’Esselunga, per intenderci).

Dall’ordinanza del Comune di Bergamo si legge che la scelta di ribaltare il senso di marcia dell’ultimo pezzo della via è stata prevista «sentite le esigenze rappresentate da parte di alcuni residenti in via Magrini». Da qui la decisione di «istituire il senso unico di marcia nel tratto compreso tra il civico 6 e la via San Bernardino, in direzione di quest’ultima».

Ma alcuni residenti non ci stanno: «Quel pezzo di strada è lo sbocco per via San Bernardino, soprattutto per il complesso dell’ex Magrini che “esce” proprio da via Magrini con le auto. Rischiosissimo questo cambio di marcia anche per motivi di sicurezza: non c’è visibilità sia per noi che usciamo da lì, sia per i residenti dei civici più vicini a via San Bernardino - scrivono dei residenti del complesso della ex Magrini -. E poi cosa significa? Per raggiungere via San Bernardino andiamo a imbottigliare via Berizzi dove regolarmente la viabilità ha un problema con le auto in divieto di sosta davanti all’Esselunga e il transito per il supermercato, dove passano anche i camion del supermercato. Via Magrini è un accesso utile per chi da via Autostrada vuole raggiungere quel pezzo di città. Perchè anche noi residenti non siamo stati sentiti? Siamo i più giovani della zona e aspettiamo ancora delle promesse di urbanizzazione che non sono mai arrivate:. Qualche esempio? La pista ciclabile troncata a metà, l’asilo mai arrivato e un parco che non è mai diventato un parco...».

Resta il fatto che non tutti la pensano così considerando che da Palafrizzoni parlano di una richiesta di una fetta di residenti: «Ma è pericolosa e poco idonea. Se vogliono davvero fare qualcosa dal Comune tirino giù la mensa... quello è un altro pezzo di quartiere non risolto».

Si vedrà cosa succederà nei prossimi giorni anche perchè il primo problema sarà chi dovrà fare dietro front per tornare indietro davanti al cartello di divieto di transito: «Non c’è neanche lo spazio per passare e girarsi. Se scappa l’incidente poi ne riparliamo» termina la lettera dei residenti che preannunciano: «Siamo preoccupati, scriveremo subito all’assessore Stefano Zenoni».

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