Viaggio in esclusiva negli abissi del lago
Un cimitero di auto e di misteri - Video

Grazie alle immagini girate in questi giorni dai sommozzatori volontari di Treviglio per Bergamo Tv andiamo alla scoperta di un lago d’Iseo sconosciuto e custode di misteri e segreti che non hanno mai trovato e forse mai troveranno una risposta.

Carcasse di auto, mezzi militari, camion , trattori, ma anche armi , ordigni, una varietà di oggetti... e forse anche storie di uomini e donne dei quali non si hanno più notizie da decenni. Svaniti nel nulla. Sono i segreti custoditi nei fondali del Sebino. In molti sanno, in pochi hanno la possibilità di vedere coi propri occhi ciò che si nasconde negli abissi del lago. Sono i sommozzatori volontari di Treviglio, scesi in questi giorni a sessanta metri di profondità a mostrarci un piccolo spaccato di ciò che lo specchio lacustre ha suo malgrado dovuto inghiottire in più di mezzo secolo di storia.

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Come sono finite quelle auto nell’oscurità dei fondali non ci è dato sapere. Un vero cimitero. Vetture rubate per compiere delitti e poi gettate di notte nel bacino lacustre, tragici gesti, forse anche omicidi legati alla malavita tra gli anni 70 e 80, armi o oggetti che se ritrovati avrebbero potuto dire molto su una vicenda che doveva restare segreta.

In un furgone emerge con nitidezza la catena che avvolge il volante per impedirne la sterzata. In un’altra vettura i sommozzatori illuminano la targa, ma in molti casi le auto ne sono prive. Un lavoro fatto bene, pulito perché prima o poi il lago potrebbe tradire il silenzio come avvenuto a Tavernola.

Secondo i dati del Commissario straordinario del Governo per uomini e donne che non hanno più dato notizie di sé, dal 1974 a oggi i bergamaschi spariti sfiorano i duemila. Di circa duecento non si conosce la sorte. Tra le persone scomparse nel nulla - guardando alle più recenti - alcune risiedevano tra il basso e l’alto Sebino . Come Fabrizio Garatti, di Pisogne, impiegato di 44 anni, sparito dal 26 maggio 2016, nel suo passato era stato trovato con 40 chili di droga nell’auto e condannato. E che dire di Franco Fiorini, muratore 45enne di Sarnico di cui si sono perse le tracce dal 13 febbraio 2016. A lui si era subito pensato inizialmente dopo la segnalazione dell’auto e dei resti al suo interno nei fondali di Tavernola. Risalendo il fondale si torna ad ammirare il lago che sembra in pace e senza segreti.

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