Visite fiscali per malattia
Ecco le nuove norme

Arriva una guida aggiornata Inps sulla certificazione telematica e sulle visite mediche. Fasce di reperibilità diverse tra pubblico e privato.

Con l’entrata in vigore del decreto Madia da quest’anno sono cambiate (in particolare per dipendenti pubblici e statali) alcune norme in merito alle visite fiscali in caso di malattia. E dato che, complice l’inverno, stiamo entrando nel periodo dell’anno con il più alto numero di richieste di certificati di malattia, è bene sapere sul tema quanto più possibile.

In aiuto ai lavoratori (dipendenti pubblici e privati) arriva una guida aggiornata dell’Inps sulla certificazione telematica e sulle visite mediche di controllo. L’Istituto della previdenza sociale risponde alle domande più frequenti dei lavoratori indicando loro i passi da seguire quando, causa malattia, sono impossibilitati a recarsi a lavoro.

La prima cosa da fare è quella di contattare il proprio medico curante, che redige l’apposito certificato di malattia e lo trasmette all’Inps con modalità telematica, immediatamente o il giorno successivo alla visita avvenuta al domicilio dell’assistito. Certificato (indica la prognosi e la diagnosi) e attestato (indica solo la prognosi) sono accettati in forma cartacea esclusivamente quando non sia tecnicamente possibile la trasmissione telematica. L’ammalato deve prendere sempre nota del numero di protocollo del certificato (Puc) e, se chiesto espressamente, il medico è tenuto a inviare la certificazione all’indirizzo di posta elettronica personale dell’assistito.

Le visite mediche di controllo possono essere disposte d’ufficio dall’Inps (nei confronti dei lavoratori privati aventi diritto alla tutela previdenziale della malattia e dei lavoratori pubblici) o su richiesta dei datori di lavoro per i propri dipendenti. Le fasce di reperibilità cambiano tra settore privato e pubblico, ma per entrambi vanno rispettate anche nelle giornate di sabato e domenica. I lavoratori privati sono tenuti a essere reperibili nelle fasce 10-12 e 17-19; i lavoratori pubblici nelle fasce 9-13 e 15-18.

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