Aurora si deve operare negli Usa
Raccolta fondi a quota 35 mila euro

Prosegue la gara di solidarietà per Aurora Cazzulani, la studentessa sedicenne di Casirate affetta da scoliosi idiopatica, grave e complessa malattia della colonna vertebrale, che fra meno di due mesi dovrà sostenere un delicato e costoso intervento chirurgico negli Stati Uniti.

Prosegue la gara di solidarietà per Aurora Cazzulani, la studentessa sedicenne di Casirate affetta da scoliosi idiopatica, grave e complessa malattia della colonna vertebrale, che fra meno di due mesi dovrà sostenere un delicato e costoso intervento chirurgico negli Stati Uniti. L’operazione, che sarà eseguita in una clinica di Sacramento, in California, dal professor George Picetti, luminare del settore, è l’unica speranza per Aurora, le cui condizioni, a causa del continuo piegamento della colonna vertebrale (arrivata a curvarsi di 120 gradi), nell’ultimo anno sono andate peggiorando provocandole gravi problemi digestivi e di respirazione.

Il rischio, per lei, è quello della paralisi. Per il solo intervento chirurgico e la sola degenza ospedaliera i costi si aggirano sugli 85 mila euro ai quali si dovranno aggiungere quelli del soggiorno a Sacramento, che nella migliore delle ipotesi non sarà inferiore ai venticinque giorni. La famiglia Cazzulani non ha grandi possibilità economiche. Mamma Pierina è casalinga, papà Ivan è artigiano metalmeccanico in società con il fratello, a Casirate, e ogni giorno la loro piccola ditta deve fare i conti con la crisi economica.

Da qui la decisione di chiedere aiuto, con un pubblico appello fatto anche attraverso il nostro giornale. Appello che ha sinora dato i suoi frutti: si sono mobilitati privati e associazioni casiratesi (l’Avis in prima fila) e non, e la cifra versata sul conto corrente IT 04 Q088 9952 8000 0000 0555 503 (appositamente aperto dai Cazzulani e intestato a Pierina Vaccaro) supera sinora i 35 mila euro. «La raccolta fondi - prosegue Pierina - procede bene, grazie anche all’articolo pubblicato su L’Eco di Bergamo in occasione de “L’Eco café” a Treviglio, che ha dato grande impulso. Non immaginavamo nemmeno una mobilitazione simile. È stato bellissimo per noi».

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