Stadio senza barriere
e tifo che «cresce»

La multa arrivata martedì 22 dicembre è una macchia sulla stagione, non c’è dubbio. Lo è di fatto, per le casse atalantine, lo è nel merito, per quell’ombra razzista che quei cori gettano sulla città, soprattutto su quella grandissima parte della territorio bergamasco che rifiuta ogni forma di razzismo, e che riconosce nella discriminazione razziale o territoriale - anche quella goffamente mascherata da campanilismo da stadio - una forma di inciviltà inaccettabile.

Ma detto questo, non si può non sottolineare come dal punto di vista degli episodi negativi all’interno dello stadio questa sia la stagione più positiva degli ultimi anni. Forse, la più positiva da tanti, tanti anni. Ricordiamo che la triste media del conto delle sanzioni si è storicamente attestata attorno ai centomila euro annui. Petardi, fumogeni, cori, oggetti lanciati in campo (non solo dalla curva...): alla fine è sempre stato un salasso. Ora, invece, assistiamo felicemente a questo cambio di rotta: non fosse stato per l’infelice coro di domenica contro i napoletani, l’Atalanta sarebbe arrivata al giro di boa natalizio a quota zero multe.

Un prodigio inimmaginabile fino a pochi anni fa, quando l’Atalanta (anche per un certo innegabile «strabismo» del giudice sportivo) era «abbonata» a stangate settimanali. Tutto questo fa ben sperare in prospettiva, anche perché proprio da quest’anno tutto lo stadio ha già «perso» le barriere. Quelle che in teoria - specie dietro la Nord, ma non solo - dovevano evitare il lancio di oggetti e di fatto non evitavano nulla, ora non ci sono più. E la reazione del pubblico - tutto, ma in particolare quello della Nord, l’«osservato speciale» - dice che Bergamo è pronta per lo stadio rifatto, definitivamente senza barriere. Quella di quest’anno era una sorta di prova del nove: via le barriere e vediamo come va. Come sta andando lo dice la graduatoria qui a fianco. L’Atalanta, per una volta, è più avanti nella classifica vera che in quella delle multe.

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