Il comico del gender

Giuro! Se un comico, per esempio Crozza, invece di tener lì per serate intere degli spettatori a sentire la satira dei politici, facesse invece la satira a tutto il movimento del gender, avessi dei soldi, gli darei una mancia ma di quelle della festa.

Giuro! Se un comico, per esempio Crozza, invece di tener lì per serate intere degli spettatori a sentire la satira dei politici, che non fa più ridere nessuno, perché è come bombardare impietosamente un lebbrosario, facesse invece la satira a tutto il movimento del gender, avessi dei soldi, gli darei una mancia ma di quelle della festa.

GENITORE 1 E GENITORE 2

Si potrebbe partire dalla trovata del genitore 1 e genitore 2 e cominciare a chiedere: E perché non anche genitore 3, genitore 4…, dal momento che un tizio o una tizia potrebbero aver quattro figli da partner diversi? Ma poi perché genitore?

Genitore è maschile. Si deve usare anche per il genitore femmina? Per il vocabolo genitrice i problemi sarebbero anche maggiori.

Potremmo quindi chiedere ai linguisti che escogitino un termine neutro. Ma se si vuol trovare il termine neutro tra genitore e genitrice, bisogna cercare un ibrido, ma l’ibrido, come si sa (vedasi il mulo) non può generare: non può essere né genitore, né genitrice.

È evidente che, se si vuol togliere ogni pretesto alle discriminazioni di genere, occorrerebbe censurare tutto l’attuale vocabolario italiano e inventarne un altro, con effetti, comicamente parlando, da sbellicarsi dalle risa.

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