Prosa, iniziata la stagione
Salta lo spettacolo della Melato

Cattive notizie per gli amanti della prosa. La stagione 2009-2010 al Teatro Donizetti di Bergamo ha preso il via martedì 24 novembre, col «Cyrano de Bergerac» di Edmond Rostand. Ma intanto arriva la notizia dell'annullamento dello spettacolo della Melato, in cartellone alla fine di febbraio. Colpa, è stato spiegato, di una indisposizione proprio di Mariangela Melato, che ha costretto l'attice a sospendere la recita.

Dal 23 al 28 febbraio 2010 il Donizetti avrebbe dovuto ospitare «L'anima buona del Sezuan» di Bertolt Brecht, per la regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, con Mariangela Melato, Gianluca Gobbi, Orietta Notari e Federico Vanni. Produzione del Teatro Stabile di Genova.

Per ora si hanno due certezze: l'annullamento de «L'anima buona del Sezuan» e la conferma del Teatro Donizetti che lo spettacolo verrà sostituito con un'altra rappresentazione. Si stanno valutando due o tre alternative e presto il nuovo titolo verrà reso noto.

Intanto lo spettacolo inaugurale, dal 24 al 29 novembre 2009, è il «Cyrano de Bergerac» di Edmond Rostand, presentato con la regia di Daniele Abbado, le scene di Graziano Gregori, i costumi di Carla Teti; suono di Hubert Westkemper, luci di Angelo Linzalata e coreografie di Simona Bucci; maestro d’armi Francesco Manetti.

Fra gli attori Massimo Popolizio e Stefano Alessandroni, Roberto Baldassari, Luca Bastianello, Giovanni Battaglia, Luca Campanella, Dario Cantarelli, Simone Ciampi, Flavio Francucci, Andrea Gherpelli, Davide Lora, Marco Maccieri, Elisabetta Piccolomini, Viola Pornaro, Mauro Santopietro e Carlotta Viscovo. La produzione è del Teatro di Roma.

Lo spettacolo
«Cyrano lo sconfitto, suggeritore della vita e dell’opera di altri, ci indica passaggi dell’esistenza che non conosciamo, mescola estetica e vita - vita avventurosa e vita letteraria - apparentandosi in questo a personaggi lontanamente affini come Falstaff e Don Chisciotte. Quando se ne va, porta nel mondo delle ombre il suo gran naso, simbolo di libertà, indipendenza, diversità, marchio di un eroe che si batte fino in fondo anche contro l’impossibile, persino contro le tenebre. Un combattente già sconfitto in partenza, che lotta fino alla fine contro un destino tragicomico».

Così Daniele Abbado, nelle note di regia, descrive il personaggio che sarà al centro di questo nuovo allestimento prodotto dal Teatro di Roma. La pièce, tratta dalla vera storia di Savinien Cyrano de Bergerac, poeta e libero pensatore realmente vissuto nella Francia del XVII secolo, racconta l’amore impossibile e nascosto di Cyrano, straordinario spadaccino dotato di un naso diventato celebre, per la cugina Rossana. La giovane è infatti innamorata di Cristiano, bello ma poco raffinato: a lui Cyrano, in un patto quasi mefistofelico, presterà le proprie arti poetiche e oratorie per conquistare Rossana, dando vita a un particolare triangolo amoroso che si protrarrà fino alle ultime righe del lavoro. Soltanto in punto di morte Cyrano troverà il coraggio di uscire da un’ombra durata quindici anni, per svelarsi a Rossana e a se stesso, concludendo in tal modo il suo rocambolesco percorso terreno.

Edmond Rostand crea qui un personaggio esagerato, ironico, travolgente, idealista, nemico di qualsiasi ipocrisia e bassezza umana. Cyrano è un acrobata della parola, un funambolo del verso che si batte per testimoniare la vera, profonda libertà della poesia. La follia poetica, testimonia Cyrano, rimane inavvicinabile e contiene in sé la propria predestinazione e diversità. Dalla sua prima fortunata rappresentazione, avvenuta il 27 dicembre 1897 al Teatro Porte Saint Martin di Parigi, Cyrano de Bergerac è stato tradotto, adattato e interpretato innumerevoli volte: Cyrano è uno dei personaggi più conosciuti e amati del teatro. La sua geniale temerarietà, la drammaticità della sua fiera esistenza, vissuta pericolosamente all’insegna del non piegarsi mai alla mediocrità e alle convenienze, costi quel che costi, ne fanno un autentico eroe romantico e al contempo un personaggio straordinariamente moderno. Tanto che il singolare spadaccino guascone continua con successo a calcare le scene teatrali.

Questa volta, a dare vita a questa figura di innamorato infelice sarà Massimo Popolizio, uno degli attori cardine del panorama teatrale italiano, capace di divertito istrionismo, che, dopo il successo di Copenaghen dello scorso anno, torna sul palcoscenico del Teatro Donizetti con un classico come Cyrano, facendo del personaggio un uomo moderno che «risponde con la poesia alla volgarità della vita».

Date e biglietti
Recite al Donizetti da martedì 24 novembre a sabato 28 novembre alle  20.30; domenica 29 novembre alle 15.30.
Costo dei biglietti da euro 10.00 a euro 28.00 più diritto di prevendita del 10%.

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