Solitudini e resistenze
Marco Balliani al «Donizetti»

Una tre-giorni (quella del 2 - 3 - 4 marzo, al Teatro Donizetti, inizio alle 20.30) dedicata all'attore-narratore Marco Baliani, con due spettacoli simbolo e la sua ultima produzione. La voce si fa racconto e trasporta visioni, immagini vive per lo spettatore che assiste ad una narrazione, dove l'elemento visivo fa da contrappeso a quello verbale, in un equilibrio saldo e magnifico. È qui il centro dell'arte del buon narratore, e il luogo dove si gioca la maestria di Marco Baliani.

I suoi racconti sono presenze, la sua voce (forgiata da un allenamento permanente e continuo), dona storie e riflessioni che appaiono immediatamente, anche al frequentatore più distratto del suo giardino affabulatorio. A Baliani, che con ostinazione continua a cercare il cuore delle cose per conservare sguardi vigili sul mondo, si rivolge la personale di Altri Percorsi, rintracciando uno dei nuclei della sua (po)etica: la giustizia. Giustizia intesa come tensione, come responsabilità individuale, come ricerca non della strada maestra, dell'ovvietà, ma dell'intreccio che rispecchia realmente la vita degli uomini, dove le sfaccettature del vivere non permettono mai una lettura manichea.

Così il narrare dà corpo al conflitto, come condizione permanente dell'esistenza, funambolismo continuo alla ricerca delle possibili verità. Gli spettacoli scelti tracciano storie che hanno al centro il bisogno insaziabile dell'uomo di “un posto nel mondo dove sentirsi nel giusto, nel diritto”, secondo le parole di Michele Kohlhaas, per poter ricomporre il cerchio lacerato dalle ingiustizie subite o testimoniate. Pur nella consapevolezza che non ci sarà mai un equilibrio perfetto, la responsabilità individuale diviene luogo indiscusso per desiderare e costruire il cambiamento.

Apri l'allegato per saperne di più

© RIPRODUZIONE RISERVATA