La piccola stella di Star Academy:
«La musica è una ragione di vita»

Se le porte del «firmamento» di Star Academy - in onda giovedì sera su Rai Due - le rimarranno aperte, sino a dicembre Federica Mussinelli, studentessa del «Riva» di Sarnico, vivrà «tra palco e reality», per fare il verso a una celebre canzone.

Se le porte del «firmamento» di Star Academy - in onda giovedì sera su Rai Due - le rimarranno aperte, sino a dicembre Federica Mussinelli vivrà «tra palco e reality», per fare il verso a una celebre canzone. Lasciato vuoto il banco dell'Istituto superiore «Serafino Riva» di Sarnico, dove è iscritta al primo anno, dal 29 settembre è seduta a quello dell'accademia di Facchinetti e compagni.

Da «mascotte» del gruppo, per i suoi 14 anni, Federica racconta di essere coccolata da tutti. La sua vita è divisa tra lezioni in accademia, da lunedì a venerdì, da mattina a sera: prove serali in studio, trasmissione pomeridiana di Sabato Academy. Ogni sera il rientro al Novotel vicino a Linate, dove condivide la stanza con la nonna materna Elvira, che prima di ogni puntata le consiglia: «Metticela tutta».

La domenica riposo, ma non rientra sempre a casa, spesso rimane a Milano. E chiedendo che aria tira tra i corridoi dell'accademia, avendo in mente scene da telefilm alla Saranno famosi o da talent alla Amici, la risposta delude gli amanti del gossip: «Siamo un gruppo unito, nessun pettegolezzo».

Se diventerà un giovane astro nascente della musica, Federica non lo sa, ma una cosa è certa: dall'asilo desidera cantare. «C'era chi voleva diventare astronauta, io ho sempre pensato di diventare una cantante rock blues», racconta la giovane bergamasca, che ama ascoltare Muse e Sharon den Adel. Per la ragazzina nata a Cenate, ma residente a Credaro, «la musica non è solo vincere ma una ragione di vita, è tutto e può avere mille significati».

Intanto Sara ha già incrociato alcuni big della canzone. Si pensi al duetto da prima serata con Marco Mengoni, a Mietta come mentore, a Ornella Vanoni come giudice. E l'impatto è «bello, ma difficile. Un'emozione cantare Mengoni, un po' di timore ascoltare il giudizio della Vanoni.

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