Sabato «Happening» al Creberg
Rossi: «Porto l'Italia a teatro»

It's a hard rain gonna fall, cantava il buon vecchio Bob Dylan. Il guitto Paolino Rossi prevede qualcosa di simile. A scrosci, una dura pioggia cadrà. In questa intervista Rossi cantilena questo concetto come un ritornello. Parlando dello spettacolo che porta sabato al Creberg.

It's a hard rain gonna fall, cantava il buon vecchio Bob Dylan. Il guitto Paolino Rossi prevede qualcosa di simile. A scrosci, una dura pioggia cadrà. In questa intervista Rossi cantilena questo concetto come un ritornello. Parlando dello spettacolo che porta sabato 4 febbraio al Creberg.

Happening Pop di Delirio Organizzato (ore 21; via Pizzo della Presolana. Info: 035.343434) evoca più volte l'immagine del temporale dopo la quiete, ma anche di una conseguente rinascita dopo la tempesta. Ideato drammaturgicamente da Carolina De La Calle Casanova e da Rossi, mischia esercizi antichi e nuovi di teatro popolare.

Esercizio e studio sulla Commedia dell'Arte e sul mestiere dell'attore, pone al centro «il vivere quotidiano della povera gente - spiega Rossi -. I luoghi comuni della nostra generazione, le ambiguità storiche che ormai accettiamo per verità assolute. Rappresentiamo la realtà, e per fare ciò non abbiamo bisogno di alcunché di decorativo».

«Io, Carolina, Paolo Faroni, Marco Ripoldi e Valentina Scuderi (i giovani attori della Compagnia del Teatro Popolare e Babygang che produce lo spettacolo, ndr) interagiamo col pubblico per comprendere un po' di più di questa nostra Italia, muovendoci tra realtà e finzione. E spesso è il pubblico che muove le fila dello spettacolo: noi solo rispondiamo agli ordini. In questo modo il teatro si fa vivo».

Cosa si aspetta dal pubblico bergamasco?
«Non mi aspetto mai niente dal pubblico. Solo la loro intelligenza. Per prima cosa, quando esco in scena, ascolto il rumorio di fondo della sala. E inizio a provare sensazioni che mi fanno percepire il tipo di pubblico che ho davanti. Poi inizia, la cosa bella: il salto nel vuoto. Ciò che io chiamo il tuffo. Ma son sicuro che ci sarà un temporale creativo, un nuovo rinascimento. Non può andare avanti così l'Italia dei talenti».

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