Il circo finisce in Città Alta
E al Sociale c'è anche la... polenta

Si conclude domenica 6 gennaio alle 16.30 al Teatro Sociale di Città Alta la rassegna di Circo-Teatro, che ha accompagnato bambini e famiglie nel periodo natalizio. La rassegna chiuderà con la compagnia teatrale Ambaradan e il suo «Circo Polenta».

Si conclude domenica 6 gennaio alle 16.30 al Teatro Sociale di Città Alta la rassegna di Circo-Teatro, che ha accompagnato bambini e famiglie nel periodo natalizio. Realizzata nell'ambito della terza stagione del Teatro Sociale-La Casa delle Arti, la rassegna vedrà in scena, in occasione di quest'ultimo appuntamento, la compagnia teatrale Ambaradan, protagonista di «Circo Polenta», spettacolo di propria produzione.

Ecco la storia: Primo, Mansueto, Bortolo e Cherubino, figli di Isolina e Arturo Togne, nascono a Pumenengo, piccolo paesino tra le terre bresciane e bergamasche. La loro piccola casa è situata proprio al confine, tanto che le loro camere da letto si trovano in province separate. Assunti nell'impresa edile di famiglia sin dalla tenera età, le loro giornate scorrono noiosamente tra casa e cantiere, dove lavorano incessantemente. Ma la monotonia delle loro vite è destinata a finire presto... In paese è arrivato il Circo! Accorsi a vedere lo spettacolo, i giovani vengono sedotti dall'esibizione e dal fascino di quattro bellissime trapeziste. Presi dall'entusiasmo, i quattro fratelli mollano l'impresa famigliare e si buttano nello sfavillante mondo dello spettacolo viaggiante! Si uniscono così al misterioso Circo Bobosky, ignari della spiacevole sorpresa che li attende... Dopo sei mesi di estenuante tournée, ricoprendo le più umili mansioni, una mattina si risvegliano nello sconosciuto paesino ucraino di Zlatopol' abbandonati a loro stessi. Soli e senza un soldo, i quattro non si perdono d'animo. Decisi a tornare al paese d'origine, mettono a frutto la loro esperienza e avviano una nuova impresa: armati di cazzuola, badile e carriola, ecco il «Circo Polenta». Esprimendosi in un «grammelot» padano internazionale (ossia incomprensibile ovunque...), i quattro fratelli propongono una serie di improbabili numeri circensi riuscendovi sempre a modo loro. In ogni azione svelano una maniera di essere un po' naïf, mostrando quel tanto di provincialità per via dell'accento marcato e dei modi di fare un po' rustici.

Uno spettacolo di moderna clownerie divertente e accattivante in cui il linguaggio teatrale si mischia con le arti di strada: giocoleria, acrobatica, clownerie e musica dal vivo.
Info utili: biglietto unico a 6 euro.

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