La magia incanta al Sociale
Paviato artigiano di illusioni

Prestigiatori si nasce o si diventa? Una delle specie più singolari di attore teatrale, tanto che molti stentano a vedere in loro dei parenti degli attori. Aurelio Paviato venerdì sera ha incantato 400 spettatori con il suo «Storie di un artigiano di illusioni».
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Si nasce o si diventa? Prestigiatori, intendiamo. Una delle specie più singolari di attore teatrale, tanto che molti stentano a vedere in loro dei parenti degli attori di prosa come siamo abituati a vederli.

«La realtà - suggerisce Aurelio Paviato, che venerdì sera ha incantato 400 spettatori con il suo "Storie di un artigiano di illusioni" - è che il pubblico italiano ama la magia. Solo che non lo sa».

Paviato, nato 54 anni fa a Vigevano, è prestigiatore dall'adolescenza e campione del mondo di «close-up magic» (cioè la specialità con giochi di carte o con corde, anelli, bussolotti) nel 1982, ma bancario fino all'87, quando era già noto

Paviato non si limita a rielaborare trucchi classici di micromagia. È anche uno studioso. Uno che nel suo spettacolo cita Abramo Colorni (illusionista e scienziato per i Gonzaga e gli Este nel XVI secolo) e Robert-Houdin (il padre dell'illusionismo «borghese» nell'800).

Il bello di una manifestazione come il Festival della Magia, in scena da venerdì ad al Teatro Sociale, per iniziativa dell'Ente Fiera Promoberg, è che consente di vedere da vicino un genere teatrale - lo spettacolo d'arte magica - che negli ultimi tre decenni era di fatto sparito dalle nostre sale. E di conoscerne i protagonisti.

Gente come Fax il Mago, in arte Carlo Faggi o viceversa, ad esempio. Domenica pomeriggio (ore 16, euro 15, bambini fino ai 12 anni euro 10, www.promoberg.it, tel. 035-3230911) Fax dà vita a un varietà magico, insieme al clown Trallalà, a Bruno Negrini e a Diego Allegri.

Di più su L'Eco di Bergamo del 19 maggio

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