Fiorano, la fantasy diventa realtà
A 21 anni pubblica per «Rizzoli»

«L'angelo di cui mi parlavi ha ragione di sentirsi incompleto senza un nome e, da solo, non può darselo. Ha bisogno di qualcuno che glielo regali. Nessuno può vedersi gli occhi». Queste parole sono pronunciate da uno dei personaggi di un romanzo fantasy.

«L'angelo di cui mi parlavi ha ragione di sentirsi incompleto senza un nome e, da solo, non può darselo. Ha bisogno di qualcuno che glielo regali. Nessuno può vedersi gli occhi». Queste parole sono pronunciate da uno dei personaggi di un romanzo fantasy, pensato per lettori giovani - ma non sciocchi - e scritto con grazia, «Di me diranno che ho ucciso un angelo» (Rizzoli, pp. 180, 15 euro).

Lo spunto di partenza è la «coincidenza degli opposti», con l'amore tra un angelo e una demone che finiranno per assumere una natura umana, sperimentando le relative gioie e affanni. E il pensiero va al capolavoro cinematografico di Wim Wenders, «Il cielo sopra Berlino».

La vera notizia, però, è che il volume in questione segna l'esordio di una giovane autrice di Fiorano al Serio, la ventunenne Gisella Laterza, che appena tre anni fa, in primavera, era ancora intenta a preparare la maturità presso il Liceo Amaldi di Alzano Lombardo (allusioni agli ambienti scolastici, nonché all'inveterata usanza studentesca di marinare le lezioni per fare un giro a Bergamo Alta, ricorrono nel libro).

«Ho sempre amato leggere, ma non saprei indicare il momento esatto in cui mi sono innamorata della scrittura – racconta Gisella, che attualmente frequenta (l'avreste immaginato?) Lettere moderne a Pavia –; ricordo però che alle elementari la mia maestra (a cui il romanzo è dedicato) apponeva spesso un breve commento in calce ai miei temi: "Sei quasi una scrittrice". Con il tempo, ho immaginato di poter superare il livello del "quasi", diventando per davvero una scrittrice».

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