La crisi di libri e librerie c'è
Ma Buona Stampa guarda avanti

La crisi dei libri e delle librerie è innegabile, ma bisogna guardare oltre l'ostacolo e cercare di trasformare in una risorsa  quello che oggi sembra un muro invalicabile. È la strategia della libreria bergamasca «Buona Stampa», illustrata in questa lettera del suo direttore, Claudio Calzana.

La crisi dei libri e delle librerie è innegabile, ma bisogna guardare oltre l'ostacolo e cercare di trasformare in una risorsa  quello che oggi sembra un muro invalicabile. È la strategia della libreria bergamasca «Buona Stampa», illustrata in questa lettera del suo direttore, Claudio Calzana.

«Caro direttore - scrive Claudio Calzana - ho letto con molto interesse l'inchiesta sulle librerie bergamasche pubblicata da L'Eco nei giorni scorsi. Il quadro d'insieme tracciato da quegli articoli corrisponde al vero: la crisi morde eccome il mondo dei libri. Ma siccome snocciolare certi dati angustia e deprime, preferisco raccontare che cosa stiamo cercando di mettere in campo in Buonastampa per dare al nostro lavoro un filo di prospettiva. Senza la pretesa di insegnare niente a nessuno, convinti però che il modo migliore per affrontare la crisi sia quello di vederla come un'opportunità e imboccare nuove strade».

«Ad esempio in libreria stiamo selezionando libri a nostro avviso splendidi, unici, e li proponiamo al cliente con gioia; lo stesso dicasi per alcune case editrici poco note, che valorizziamo con passione, o per articoli religiosi che facciamo realizzare in esclusiva per noi. Certo, anche noi vendiamo i titoli in classifica, anche da noi si trovano sconti, offerte, occasioni, ovvero la pagina Facebook. Ma altrettanto certamente la nostra scelta è stata quella di tenere alta la nostra identità di libreria religiosa e indipendente, attenta a proposte di catalogo e di qualità».

«A partire da questa nostra storia abbiamo attivato convenzioni con diversi gruppi e associazioni, ampliato la selezione di narrativa, rivisto l'assortimento di dvd, in alcuni casi arricchiti da schede di lavoro, come nel caso dei film per i ragazzi dei Cre estivi. Ma attenzione, tutto questo non basta: se te ne stai lì ad aspettare che la porta del negozio si apra, rischi di appassire nell'attesa. No, bisogna stanare i lettori là dove si radunano, richiamati da eventi e incontri di livello. Lavoro pesante, quasi sempre fuori orario, ma non c'è scampo: il lettore non va atteso, ma sorpreso. Occorre portare libri alle manifestazioni culturali più partecipate, a convegni e fiere; va proposto il servizio libri ai centri culturali, la consulenza a scuole e associazioni».

«Un ultimo esempio: Buonastampa offre supporto a un punto vendita di Zogno gestito da una lodevole pattuglia di volontari (sì, nel mondo delle librerie succedono anche storie così). Concludo con la nostra sfida più difficile: a ottobre 2012 Buonastampa ha aperto un punto vendita a Sotto il Monte. Ma come? Tutti faticano, qualche libreria purtroppo chiude, e Buonastampa che fa? Apre una filiale a Sotto il Monte. Ma che, siamo matti? Forse no: grazie anche al nuovo progetto della Casa del Pellegrino, Sotto il Monte è sempre più meta di pellegrini che giungono da ogni dove nel ricordo di Papa Giovanni».

«Ebbene, questa nuova avventura ci sta dando soddisfazioni confortanti, anche considerando che l'Isola Bergamasca non ha una libreria. O meglio, non l'aveva: ora c'è Buonastampa, aperta sette giorni su sette. Ecco, questa è la nostra ricetta, direttore. Non basterà, forse, ma almeno ci si prova. Infine, un appello a chi i libri li legge e li ama: quando una libreria chiude, non basta rammaricarsi, purtroppo il danno è già stato fatto. No, meglio, molto meglio prevenire».

«Come? Andando spesso in libreria, acquistando libri, «contagiando» i figli e gli amici. A pensarci bene, la libreria è un mondo affascinante, che custodisce infinite storie e idee, meraviglie e magie. Ogni lettore deve «adottare» una libreria, perché solo leggendo si scoprono mondi, si alimentano opinioni, si argomentano e condividono ragioni. E allora diciamola tutta: andare in libreria fa bene all'anima e al cuore, perché è uno dei pochi luoghi dove risulta evidente che le persone sanno ancora pensare. Grazie per l'ospitalità».
Claudio Calzana
Direttore libreria Buonastampa Bergamo - Sotto il Monte

© RIPRODUZIONE RISERVATA