Burattini a Treviglio: spettacoli
nel segno di Daniele Cortesi

I burattini non riposano davvero mai, perché il teatro popolare – sempre dato per morto, sempre risorto dalle sue ceneri – non si ferma. Così, appena conclusa la lunga estate della Fondazione Ravasio, ecco imporsi all'attenzione una nuova manifestazione, prodotta da «Nuvole in Viaggio» e «I Burattini» di Daniele Cortesi. Si tratta di «Baracca e burattini», dal 2 ottobre al 18 ottobre a Treviglio: una mostra fotografica (Sguardi animati di Danilo Pedruzzi), un film documentario (Fuori e dentro la baracca di Paolo Jamoletti), uno spettacolo (…E vissero felici e contenti di Cortesi), un percorso didattico-espositivo (Il mestiere del burattinaio).

Il punto di forza dell'iniziativa – sostenuta dal Comune di Treviglio e ambientata al Teatro Filodrammatici e nella Casa Bachetta di via Fratelli Galliari – è proprio la sua articolazione, che sintetizza tanti percorsi paralleli. Il primo è quello di Cortesi, naturalmente: il successore nell'arte di Gioppino del grande Benedetto Ravasio, che all'inizio degli anni '80 (Cortesi lavorava già da qualche anno al Teatro del Buratto di Milano, uno degli artefici del teatro di figura italiano contemporaneo) lo convertì ai burattini tradizionali. A lui è dedicato il documentario di Jamoletti, giovane film-maker bergamasco, da qualche anno emigrato in Francia. Intorno a Cortesi – e intorno alla tradizione bergamasca del Gioppino, e al radicamento popolare che tuttora lo contraddistingue – fioriscono (o si dipartono) altri percorsi. Uno è quello dello stesso Jamoletti, il cui Fuori e dentro la baracca viene presentato in anteprima domani sera, al Filodrammatici (ore 21): «pedinare» Cortesi nelle sue trasferte, seguirne il pubblico e chiederne ragione a critici e studiosi è un modo per indagare – e rendere omaggio – a un pezzo dell'identità non solo teatrale del nostro territorio. E significa provare a capire, con una tradizione scenica tra le più importanti in Italia, la «malìa» che essa esercita.

L'altro percorso è quello del fotografo Danilo Pedruzzi, che da anni segue il teatro di figura. È una passione nata proprio di fronte alla baracca di Cortesi, poi estesa agli spettacoli che questi organizzava nei primi anni '90 in piazza Vecchia («Arrivano in piazza», quattro-cinque anni di cartelloni di cospicuo valore) e alle rassegne della Fondazione Ravasio. Pedruzzi approda ora a «Sguardi animati», che s'inaugura sabato 3 ottobre alle 17.30 alla Casa Bachetta: una serie di ritratti di burattini presi al di fuori della «baracca», per coglierne lo spirito vitale. In qualche modo, è la chiusura del cerchio. A tutto questo, Cortesi aggiunge un suo spettacolo (…E vissero felici e contenti, sabato alle 16 al Filodrammatici) e un percorso espositivo curato da lui (Il mestiere del burattinaio, sempre alla Casa Bachetta) con finalità didattiche, che si affianca alla mostra di Pedruzzi. È un modo per parlare di sé per parlare d'altro: un'occasione per promuovere la conoscenza dei burattini. Non come oggetto d'antiquariato o ninnolo per bambini di un tempo, ma come personaggi vivi, capaci di sprigionare energia e immaginario.

Orari della mostra: lunedì-venerdì 16-19.30, sabato-domenica 10-12.30 e 15.30-19.30. Info: www.baraccaeburattini.it o «I Burattini di Cortesi», tel. 035-575226, e «Nuvole in Viaggio», tel. 339/1988053.

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