A «Falene» il Nastro d’Argento
Il corto su Armstrong parla bergamasco

La pellicola, co-prodotta dalla Paguro Film della bergamasca Giada Mazzoleni insieme a Box Vision, ha vinto il prestigioso premio della cinematografia italiana.

Neil Armstrong e Buzz Aldrin come non li avete mai visti, a 50 anni dal primo passo sulla luna, la sfida di «Falene-Moths to flame» si gioca tutta in un’angusta e cupa stanza d’albergo che ha il sapore delle stanze della psiche con cui i due astronauti si trovano a fare i conti poco prima dell’allunaggio, vero o falso? È proprio da questo punto che si sviluppa l’affascinante e riuscita idea dei due registi Luca Jankovic e Marco Pellegrino che si riappropriano di una credenza mai del tutto svanita dall’immaginario collettivo, ovvero che l’allunaggio sia stato tutto un bluff hollywoodiano. L’intensa interpretazione dei due attori, David Menkin (Neil) e David Wayne Callahan (Buzz) fa il resto. Poi ci sarebbe anche la questione delle falene (moths) che danno il titolo all’opera, ma non vi possiamo raccontare tutto. Vi diciamo però che il corto ha vinto il Nastro d’Argento, uno dei premi più importanti in Italia dopo i David di Donatello, assegnato annualmente dal sindacato dei giornalisti cinematografici. Guarda qui il trailer.

Un traguardo inaspettato che parla anche bergamasco. Si tratta, infatti, di una coproduzione italo-inglese indipendente, opera prima di Paguro Film (insieme a Box Vision), una casa di produzione nata nel 2018 a Birmingham dalla volontà di una giovane bergamasca: Giada Mazzoleni. Giada, «sarpina» e poi laureata in linguaggi dei media alla Cattolica di Milano, classe ‘89, è sempre stata affascinata dal mondo del cinema, e da 10 anni lavora nell’organizzazione e nella produzione di film. È stata lei prima a innamorarsi e poi a credere nel progetto che dopo tre mesi di allestimento del set in uno scantinato del quartiere Giambellino a Milano e due giorni di riprese, ha preso il volo.

Voli che Giada usa sempre più spesso, visto che si è trasferita in Inghilterra e fa la spola con la sua amata Bergamo e con Milano dove tiene un laboratorio di produzione cinematografica alla scuola Civica. Ma per lei l’avventura della produzione è solo all’inizio, è già al lavoro su un nuovo affascinante progetto tutto made in Bergamo, la sua «Paguro», in collaborazione con la «341Production» di Curno, sta completando un lungometraggio «Fulci for Fake», un biopic sulla figura di Lucio Fulci, padrino del cinema splatter (gore), un sottogenere dell’horror. L’annuncio ha destato molto interesse internazionale, perché Fulci è considerato un’icona, a cui si sono ispirati molti registi famosi tra cui Quentin Tarantino. La regia è affidata a Simone Scafidi e il protagonista sarà interpretato da Nicola Nocella.

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