A Pasqua e Pasquetta cosa fare?
Ecco le alternative alla gita fuoriporta

Musei aperti in città a Pasqua e Pasquetta. E non solo per i turisti. L’apertura delle istituzioni museali cittadine può essere l’occasione per scoprire cose mai viste prima. E non è detto che si debba stare per forza al chiuso. Il museo più verde della città, l’Orto botanico di Bergamo, apre le sue porte.

La sezione di Città Alta, alla scaletta di Colle Aperto, dalle 10 alle 18, la Valle della Biodiversità, sezione di Astino, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 (ingresso libero). Nella sala Viscontea di piazza Cittadella continua la mostra «I fiori blu», ispirata all’iris, a cura di Francesca Zoboli (10-13, 15-18, ingresso gratuito). Aperto anche il civico Museo archeologico di piazza Cittadella (10-13,14-18), un viaggio nel tempo sulle tracce dei Celti, dei Romani e dei Longobardi vissuti a Bergamo e provincia. E ancora, il Museo di scienze naturali Caffi (10-18). Domenica (15-16.30), c’è anche la visita guidata (dai 14 anni) «Alla scoperta della geologica bergamasca tra rocce, minerali e fossili», storie di antichi mari, ghiacci e laghi scomparsi in centinaia di milioni di anni.

Fondazione Bergamo nella storia rilancia con «Musei aperti per Pasqua e Pasquetta!». Tutti i luoghi e monumenti del circuito saranno aperti con orario festivo (ogni museo segue un orario differente, per informazioni: 035.247116), compreso il Campanone, «una grande occasione – scrive la Fondazione - per una gita in Città Alta all’insegna di viste panoramiche mozzafiato e un vero e proprio viaggio nel tempo nei diversi periodi storici».

In piazza Vecchia, nel palazzo del Podestà, è aperto anche il Museo del ’500, mentre in piazza Mercato del Fieno, il convento di San Francesco con il Museo della fotografia Sestini dove un percorso espositivo interdisciplinare recentemente inaugurato e articolato in due sezioni - una scientifica e l’altra storica - consente di scoprire una raccolta che conta oltre un milione di scatti.

E ancora si potranno visitare anche la Rocca e il museo donizettiano, sempre per restare in Città Alta, mentre in città bassa, sarà aperta anche la Torre dei caduti, una narrazione della storia del Novecento che può contare su una bellissima terrazza panoramica.

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