Caravaggio, inaugurato
il mausoleo della discordia

Il 18 luglio del 1610, sulla spiaggia di Porto Ercole, Michelangelo Merisi morì. Le cronache del tempo affermano che sarebbe morto a causa di una crisi di febbre malarica. Probabilmente. Ma a Porto Ercole ne sono sicuri.

La mattina del 18 luglio 1610, sulla spiaggia di Porto Ercole, Michelangelo Merisi morì. Le cronache del tempo affermano che sarebbe morto a causa di una crisi di febbre malarica. Probabilmente. Ma a Porto Ercole ne sono sicuri.

Non solo, ritengono di avere trovato addirittura le ossa del pittore e nella frazione di Monte Argentario, in provincia di Grosseto, apre al pubblico il Parco Monumentale Funerario dedicato al grande artista, promosso dal Comune in collaborazione con ProLoco e con la Fondazione Caravaggio, presieduta da Silvano Vinceti.

Vinceti è stato coordinatore di un’iniziativa piuttosto controversa: le indagini genetiche sulle ossa rinvenute in una fossa comune, ossa ritrovate nel 1956, allo scopo di verificare se il profilo genetico si potesse ricondurre a quello del Merisi.

Sulle spiagge dell’Argentario però Caravaggio potrebbe non essere mai arrivato secondo due studiosi dell’Università di Napoli di differenti discipline: medicina e storia dell’arte. Se così fosse quelle ossa onorate non sarebbero sue, ma di un uomo non identificato scomparso sempre nel 1610 a Porto Ercole.

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