Lavoro, il ritratto di Bergamo
negli scatti della Camera di Commercio

La Camera di Commercio ha passato il proprio archivio fotografico al Museo delle storie, in prestito. «Faremo conoscere questo patrimonio il più possibile».

Un contadino della val Gandino, piedi nudi, gambe storte, gerla in spalla, sul sagrato di una chiesa (1960); la storica venditrice di caldarroste e biligòcc del centro di Bergamo; un cestaio che intreccia vimini e un pastore che conduce il suo gregge, ripescati da remoti anni ’50 in bianco e nero; persino un cantastorie in piazza (1960); ma, insieme, l’ambasciatore americano che, con il presidente della Dalmine visita i reparti del colosso siderurgico. Facce diverse di una stessa memoria storica e del lavoro. «La Camera di Commercio di Bergamo ha conferito in comodato d’uso il proprio archivio fotografico storico al Museo delle storie di Bergamo», ha annunciato nella mattinata di martedì 17 dicembre il segretario generale Maria Paola Esposito. «Avere locali non aperti al pubblico, non adatti alla conservazione di questi materiali ci ha fatto ritenere il nuovo Museo delle Storie, per climatizzazione e cura, una sede più idonea e naturale per il nostro archivio. Il fondo rappresenta lo sviluppo economico della provincia degli ultimi 150 anni».

«La recente costituzione del Museo della fotografia Sestini, presso il Museo delle Storie», aggiunge l’amministratore delegato della Fondazione Bergamo nella Storia, Emilio Moreschi, «dà a questo conferimento un significato e valore particolari, come a confermarci in una via intrapresa. Il museo vuole offrire la possibilità di conservare, catalogare, studiare, digitalizzare questo patrimonio di foto, per renderle parlanti, farle conoscere il più possibile. Le foto saranno i documenti su cui verrà scritta, in parte significativa, la storia recente. Ci onora che la Camera di Commercio depositi questo prezioso archivio presso di noi».

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