Magni, attore bergamasco
sul trono teatrale di New York

È ormai adottato dagli americani l’attore bergamasco Marcello Magni. Ne parla il New York Times. Il critico Ben Brantley passando in rassegna sul New York Times la nuova stagione teatrale newyorkese elogia il nuovo spettacolo del regista Peter Brook «The Valley of Astonishment».

È ormai adottato dagli americani l’attore bergamasco Marcello Magni. Ne parla il New York Times. Il critico Ben Brantley passando in rassegna sul New York Times la nuova stagione teatrale newyorkese elogia il nuovo spettacolo del regista Peter Brook «The Valley of Astonishment» (La valle dello stupore), attualmente in scena al Theatre for a New Audience del Polonsky Shakespeare Center a Brooklyn, dove resterà sino al 5 ottobre.

Nel cast anche l’attore bergamasco Marcello Magni, stretto collaboratore di Peter Brook, che è ritratto in una fotografia utilizzata nel pezzo per illustrare lo spettacolo. Scrive Brantley: «Si deve al venerato regista Peter Brook la definizione che quando “un uomo cammina attraverso uno spazio vuoto e qualcun altro lo sta guardando” allora si ha “tutto quello di cui si ha bisogno perché ci sia un gesto, un atto teatrale”».

Marcello Magni, nato a Bergamo, dopo la laurea al Dams di Bologna, si è trasferito a Parigi dove ha lavorato alla scuola di Jacques Lecoq per poi specializzarsi, tra gli altri, con Pierre Byland. Trasferitosi a Londra, è stato co-fondatore del Théâtre de Complicité. È attore, regista, formatore, insegnante. A lavorato a National Theatre (Londra), Shakespeare’s Globe, Rsc e Théâtre Clwyd. A Bergamo ha collaborato soprattutto con Fabio Comana di Erbamil nella realizzazione di spettacoli e nella formazione di attori.

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