Premio Nazionale di Narrativa Bergamo
Vince Nadia Fusini con «Maria»

«Maria» di Nadia Fusini, pubblicato dalla casa editrice Arcipelago Einaudi 2019, ha vinto la XXXVI edizione del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo.

Nelle preferenze della Giuria Popolare il libro di Nadia Fusini ha ottenuto un totale di 33 voti, ha preceduto «Sogni e favole»(Ponte alle Grazie 2019) di Emanuele Trevi accreditato di 21 voti. Al terzo posto con 18 voti «Il dono di saper vivere» (Einaudi Stile Libero 2018) di Tommaso Pincio seguito al quarto posto con 13 voti da «Le galanti» (il Saggiaotre 2019) di Filippo Tuena. Infine «Il grande peccatore» (Bompiani 2019) di Ferruccio Parazzoli con 12 voti. 

Questo il verdetto comunicato nella serata della diretta televisiva dagli studi di BergamoTv sabato 31 ottobre, nel corso della cerimonia di premiazione con un pubblico (da casa) in grande attesa del risultato finale. Premiazione inconsueta quest’anno, senza il calore di un teatro ma con la possibilità di raggiungere migliaia di persone e di far loro conoscere e ascoltare cinque scrittori del calibro di questi finalisti.

María, rigorosamente con l’accento, alla spagnola, è il titolo e il nome della protagonista del romanzo di Nadia Fusini. Una sera, si presenta in un commissariato per «confessare un delitto». A raccogliere la sua deposizione il poliziotto Santini, un uomo che sa ascoltare, abituato com’è a redigere i verbali. Una storia di violenze e soprusi subiti da questa donna, che nella maternità (Maria si chiama, come la Madre per eccellenza del credo cristiano) trova la possibilità di un riscatto, di una salvezza.Un marito, Giovanni, che «pensava di avere diritto su tutto», anche sulla moglie: «C’era solo la violenza di Giovanni che mi trattava come fossi una cosa. Finché lo sono diventata. Io non ero nulla così lui poteva fare di me tutto quello che voleva. La debolezza provoca la violenza, sopportare è già un modo di acconsentire. Ero sola, nessuno che mi indicasse un’altra strada».

Una storia cruda: la protagonista, veneta, si è innamorata di un siciliano, che la fa assistere all’assassinio di un giovane che si era avvicinato troppo alla sua amante. Il massimo dello spregio. Lei assiste passivamente alla violenza. Il suo peccato, essersi innamorata di un mostro, esponente di un maschilismo aggressivo. Riscatto, salvazione di María è suo figlio, il cui nome, guarda caso, è Salvatore, che lei cercherà di far crescere senza fargli conoscere il mondo del padre.

«Lessi di questo accadimento su un giornale, molti anni fa», racconta Fusini. «Un cadavere di uno sconosciuto ritrovato su un’isola. Ho scritto in piena libertà. Poi ho verificato che la storia “vera” non era andata tanto diversamente da come avevo immaginato. C’è una logica nel racconto, che è anche la logica della realtà». Un omaggio, anche, alla filosofa e saggista spagnola María Zambrano, «con cui ho sentito un legame fortissimo. Il nome è lo stesso del titolo, con quell’accento. Se María si salva è perché deve salvare un altro. Credo sia iscritto quasi nel destino biologico della donna scoprire la propria forza come difesa, qui difesa della creatura che ha generato.

La diretta si è aperta con due collegamenti streaming con l’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti e con Antonio Terzi Presidente di Confesercenti. Entrambi Soci Fondatori del Premio ne hanno sottolineato l’importanza per una promozione alla lettura di qualità, non è mai venuto meno infatti il loro sostegno grazie al quale si è potuta dare una continuità anche in tempi di pandemia, senza rinunciare a un appuntamento culturale dall’ampio consenso della nostra comunità, con il rilievo nazionale che lo caratterizza.

Si sono quindi collegati i cinque scrittori finalisti che nel corso della serata sono stati protagonisti di 5 significative conversazioni con Max Pavan, conduttore come sempre dalle competenze di attento lettore che approfondisce e sintetizza i contenuti salienti di ogni singolo libro in concorso. L’attore e doppiatore Riccardo Niseem Onorato, ha creato una suggestiva atmosfera «letteraria» leggendo alcune delle pagine più significative di ogni opera in concorso.

Al termine Massimo Rocchi (Presidente) alla presenza di Flavia Alborghetti (Segretaria) entrambi in studio nel corso della serata, ha dato lettura delle votazioni proiettate sullo schermo, votazioni anch’esse rigorosamente online come tutta l’edizione e pervenute alla Segreteria del Premio tramite piattaforma di voto certificata.

Nadia Fusini è stata proclamata vincitrice della XXXVI edizione del Premio Narrativa Bergamo 2020 e come da regolamento riceverà un premio di € 2.500,00 che si aggiunge ai 500 precedenti ricevuti come finalista. Le votazioni pervenute sono state in tutto 97 su 120 aventi diritto.

A suo tempo era stata composta la giuria con 60 giurati «con più di 25 anni», 40 membri della «giuria giovane», biblioteche-librerie e associazioni culturali, fra cui il carcere di Bergamo (14) classi (8) di Istituti scolastici, divisi in gruppi di lettura costituitisi in città e provincia. L’intera trasmissione si potrà rivedere dal link pubblicato da BergamoTv, sul sito e sui canali social del Premio. La serata si è svolta con la collaborazione dell’Associazione Il Cavaliere Giallo che non ha potuto realizzare quest’anno (come da tradizione storica) a causa della pandemia, il «pranzo giallo» a sostegno delle iniziative del premio.

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