Carlo Pastori in «Che allegria c’è?»
L’Innominato al Santuario di Treviglio

Sabato 15 febbraio il Santuario di Treviglio ospiterà la messa in scena dei capitoli XXI e XXIII de «I Promessi Sposi» di Manzoni: quelli dedicati a Lucia e l’lnnominato.

Sabato 15 febbraio l’Innominato prenderà vita nel Santuario della Madonna delle Lacrime di Treviglio: il luogo sacro ospiterà infatti la rappresentazione teatrale «Che allegria c’è?», basata sui capitoli XXI e XXIII de «I promessi sposi» di Manzoni. Quelli dedicati a Lucia e l’Innominato, per l’appunto.

Lo spettacolo inizierà dai tormenti dell’Innominato durante la prigionia di Lucia nel suo palazzo e seguirà la storia della sua conversione.

Per la figura del tormentato nobile Manzoni si ispirò quasi certamente a Bernardino Visconti, signore di Brignano e Pagazzano, appartenente a un’importante famiglia cremasca. Nei giorni in cui il cardinale Federico Borromeo si trovò in città, per l’inaugurazione del Santuario, infatti si incontrò con il feudatario. Probabilmente fu l’occasione e il momento della conversione.

Il titolo della rappresentazione allude proprio al momento di festa del 15 giugno 1619, quando «l’Immagine Sacra di Maria, quell’Immagine che aveva versato lacrime» fu trasferita nel Santuario.

Lo spettacolo, ideato da Carlo Pastori e Don Giuseppe Villa, andrà in scena il 15 febbraio alle 21 al Santuario della Madonna delle Lacrime a Treviglio. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.

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