Roby Facchinetti a «The Voice»
Cerco originalità e dico ciò che penso

In giuria Roby e Francesco. Il cantante dei Pooh: «La musica ha bisogno di novità».

Grande debutto per i Facchinetti a «The Voice of Italy», il programma musicale che occuperà d’ora in poi la prima serata del mercoledì di Rai 2. Roby e Francesco hanno condiviso la poltrona del terzo giudice, nella scorsa edizione occupata da Raffaella Carrà, e si confermano la vera novità del talent.

«Io capisco profondamente questi ragazzi che vengono a fare i provini in tv - racconta Roby Facchinetti -. Pochi lo sanno, ma ho vissuto un’esperienza simile: avevo 17 anni e tentai le selezioni per Castrocaro. L’emozione mi giocò un brutto scherzo e venni eliminato. A posteriori, quella fu la mia fortuna, perché poi entrai nei Pooh».

L’Auditel premia «The Voice» con oltre tre milioni di telespettatori e uno share del 12,69 per cento, «Sono tre punti in più rispetto alla stessa puntata della scorsa edizione», sottolinea Facchinetti.

Tra i giudici spicca Roby Facchinetti, entusiasta e propositivo come lo conosciamo, l’unico a fornire un parere tecnico e circostanziato ai cantanti. Con tatto, ma allo stesso tempo con chiarezza, indica i problemi di intonazione e controllo vocale. «Dico sempre quello che penso, sono consigli affettuosi - specifica -. Se critico è perché so quello che dico».

Il cantante si sta rimettendo dopo la brutta caduta avvenuta durante le registrazioni proprio dietro le quinte di «The Voice»: «So di aver corso un grande pericolo, sono stato miracolato, ringrazio tutti i Santi. Lentamente mi sto avviando verso la guarigione, bisogna avere un po’ di pazienza, che io non ho». Malgrado il dolore alla gamba, visto nel teleschermo Roby Facchinetti è in gran forma. Il binomio con il figlio Francesco funziona. «Mi sono accorto che non avevo il talento per fare musica – ha ammesso Facchinetti junior durante il programma -. Ho dedicato i miei ultimi anni ai sogni degli altri». Suo il compito di contenere l’entusiasmo del padre: «Sono molto istintivo, seguo il giudizio emozionale, prima dovrei sempre tenere conto dell’aspetto tecnico. Quello che cerco è l’originalità: un cantante per durare deve essere unico e somigliare solo a se stesso», spiega Roby Facchinetti.

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