Ucraina, capolavori a rischio: c’è un Caravaggio da salvare

La tela Anche la grande arte è sotto l’attacco dei bombardamenti russi in Ucraina. A Odessa si teme per il Museo d’Arte Occidentale e Orientale, che custodisce un grande capolavoro del Caravaggio.

Oltre alla tela del Merisi, la «Cattura di Cristo», vi sono altre opere di maestri come Rubens, Gerad David, Guercino. Opere dell’arte europea che il regime russo aveva confiscato a nobili, commercianti, collezionisti della grande regione di Odessa che a quel tempo si estendeva dalla Romania alla Crimea.

La storia del capolavoro

Rubata nel 2008, ritrovata nel 2010 e quindi restaurata, la tela attribuita a Michelangelo Merisi vanta un passato rocambolesco. Acquistata a Parigi da Alexander Petrovich Basilewsky, un grande collezionista russo di origini ucraine, il quadro all’epoca si intitolava «Le Baiser de Judas». Venne offerto nel 1870 al fratello dello Zar, Vladimir Alexandrovich Romanov e quindi approdò in Russia. Donata all’Accademia delle Belle Arti di San Pietroburgo, la tela del Caravaggio venne trasferita nel 1916 nel museo di Odessa insieme ad altre 28 creazioni dei grandi maestri europei.

L’anno successivo scoppiò la rivoluzione e poi dalla guerra civile. Durante la Seconda guerra mondiale Odessa fu bombardata pesantemente e poi occupata dalle truppe romene e naziste e della «Cattura di Cristo» (come oggi viene intitolato il quadro) per un po’ non si seppe più nulla, tanto più che inspiegabilmente la tela non risultava nell’elenco delle opere messe in salvo dal museo. Data per persa, la tela ricomparve «miracolosamente» nel giugno del 1945, 14 mesi dopo la liberazione della città, riconsegnata alle autorità sovietiche dalla Chiesa Cattolica Romana.

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