I pendolari scrivono alla Regione
Dall’orario alle carrozze, ecco le richieste

Il Comitato Pendolari di Bergamo esprime il suo parere dopo la riunione in Regione e il cambio di orario del 9 giugno.

Una lettera molto dettagliata firmata da Stefano Lorenzi e Lucia Ruggiero per conto del Comitato Pendolari Bergamaschi: «Si è trattato di un’unica riunione, frontale, nella quale Regione, Trenord, Rfi e Ferrovie Nazionali presentavano decisioni già prese, con una platea che, per intervenire, doveva prenotarsi formalmente prima dell’ingresso, per non avere più di due minuti di intervento a testa, rappresentanti regionali compresi» spiegano.

«Il Comitato Pendolari Bergamaschi desidera osservare l’inutilità di occasioni di incontro nelle quali ogni decisione è già stata presa a priori. Pur in uno spirito estremamente collaborativo e di pieno rispetto del lavoro di tutte le parti, riteniamo sia relativamente facile presentare indici di performance migliori, dopo tagli al servizio e limitazioni» continuano e chiedono informazioni sul « tema della chiusura del ponte di san Michele, che obbligherà molti viaggiatori ad almeno un altro anno di gravi disagi. Disagi che si ripercuotono anche per i viaggiatori della direttrice via Pioltello, dove il numero dei passeggeri è aumentato di diverse migliaia e dove la risposta attuale è stata di un solo treno in più aggiunto e di composizioni vetture ancora inadeguate. Chiediamo di continuare a ricevere puntuali aggiornamenti sullo stato avanzamento lavori sul ponte e di poter migliorare ancor di più non tanto l’offerta di servizio sostitutivo su bus, ma la sua precisione e la sua comunicazione ai viaggiatori».

E ancora: «Abbiamo sollecitato Regione e Trenord sulla possibilità di realizzare composizioni a 7 vetture Vivalto dall’autunno 2019, per combattere il sovraffollamento causato dalla chiusura del ponte. Ci aspettiamo quanto meno una risposta a proposito. Sempre rispetto alle composizioni di vetture, chiediamo formalmente a Trenord e a Regione Lombardia che sia presto reso noto il cronoprogramma di consegna nuovi treni e che si rispettino le necessità di composizioni vetture per i nuovi convogli in arrivo, affinché l’offerta di posti non sia sempre più limitata anziché migliorare».

Al centro del documento i tanti e troppi ritardi: «Il problema dei ritardi sui collegamenti Milano-Bergamo è spesso causato da slot esauriti in Milano Centrale. Il “cambio banco” è stretto e il servizio ne sta uscendo di conseguenza molto penalizzato in fase di ingresso e uscita dalla stazione stessa. Crediamo sia ora di iniziare a studiare alternative di attestamento, in particolare in vista della necessità per Bergamo di avere collegamenti più veloci e capillari con Milano. Ci rendiamo sin d’ora disponibili a un tavolo tecnico con Agenzia del TPL e Comune di Bergamo quando si vorrà seriamente affrontare questo tema, insieme a tutti gli stakeholders coinvolti».

Chieste delucidazioni anche sui «tempi di intervento lavori previsti a Bergamo e di conclusione lavori nella stazione di Seriate che era in realtà prevista, sulla carta, per fine dicembre 2018. Vorremmo avere informazioni e garanzie anche sullo stato di manutenzione dei passaggi a livello e del tratto Bergamo-Palazzolo troppo spesso teatro di ritardi e gravi disagi negli ultimi mesi».

Poi il tema dell’«agosto e l’orario ridotto»: «Ci è stato detto che quest’anno l’orario ridotto (con meno corse) durerà in Regione ben 4 settimane anziché le canoniche 3, dal 4 al 31 agosto. La motivazione principale starebbe in lavori di manutenzione a carico di Rfi. Ma sappiamo bene che, lavori sulla rete infrastrutturale o no, l’orario estivo ridotto è una tradizione di Trenord e in generale delle aziende del Tpl. Non manchiamo di segnalare con forza che non siamo più negli anni Sessanta e che sarebbe ora di ricordare che soprattutto una città come Milano e una Regione come Lombardia non si ferma per quattro settimane in agosto».

«Le persone lavorano e necessitano di servizi. Il mantenimento di tre treni (10802, 10805, 10807) è un buon segnale ma non è abbastanza. Soprattutto mentre di fatto una linea da Bergamo (la via Carnate) è semi-sospesa nel servizio. Guardare al futuro vorrebbe dire finalmente operare nel servizio pubblico con maggiore programmazione e continuità di servizio. Anche d’estate» continua il Comitato Pendolari.

«La Conferenza del Tpl sarà convocata tra settembre e ottobre - ha dichiarato l’assessore regionale l’assessore a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile della Regione Lombardia Terzi - in modo da poter fare un primo bilancio sugli effetti dei lavori infrastrutturali che Rfi realizzerà durante l’estate. In ogni caso il dialogo con i pendolari non è mai venuto meno. Trovo strumentali le polemiche di chi non riconosce gli oggettivi miglioramenti del servizio ferroviario: in seguito agli interventi che abbiamo messo in campo - ha rimarcato - l’indice di puntualità è cresciuto dal 75% all’83% e le soppressioni sono calate dal 5,8% all’1,8% (di cui lo 0,6% di responsabilità Trenord), senza per questo negare che permangano criticità sulle quali continuiamo a lavorare. Ricordo poi che è solo grazie agli sforzi economici di Regione Lombardia se a novembre inizieranno ad arrivare nuovi treni, per un totale di 176 nuovi convogli: andranno a sostituire la metà della flotta di ereditata da Trenitalia che ha 32 anni di media con punte di 45. Dal 1° settembre saranno ripristinate 117 corse ferroviarie (su 193) in ciascun giorno festivo e 32 corse giornaliere nei feriali, per un totale di 700mila km/treno annui. Quanto alle tempistiche, ricordo che la programmazione delle corse ripristinate è stata possibile solo dopo l’accordo col Governo in Conferenza Stato-Regioni, grazie al quale è stato scongiurato il taglio di 52 milioni di euro al Tpl lombardo».

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