I social network
anche nei romanzi

Da quando esistono i social network l’amicizia non è più soltanto la relazione di «reciproco affetto, costante e operoso» di cui parla il vocabolario: si usa infatti la stessa parola anche per indicare i contatti «formali» e virtuali che si intrattengono in rete.

Nella vita di Louise, quarantenne, madre single, protagonista di «Friend Request» di Laura Marshall (Piemme) si riaffacciano così attraverso Facebook i volti dei vecchi compagni di liceo, insieme a molti segreti che avrebbe voluto dimenticare. A metterla in allarme è una misteriosa richiesta di amicizia da parte di Maria Weston, una ragazza morta venticinque anni prima. L’autrice crea suspense sfruttando con abilità una paura diffusa: quella che dietro le identità virtuali si possano celare minacce «reali» per la sicurezza, e che la pubblicazione di foto e dettagli privati possa in qualche modo danneggiare la vita, la privacy delle persone e i legami familiari. In Inghilterra il romanzo, uscito nell’estate 2017, a un anno di distanza è ancora in cima alla classifica dei bestseller. Fondano un nuovo social i protagonisti di «Cometa» (Neo) di Gregorio Magini, classe 1980, programmatore. Romanzo di formazione e ritratto intrigante di una formazione smarrita, fuori fuoco, che cavalca il progresso tecnologico senza riuscire a domarlo. È una diva del web, infine, Elisa Maino, 15 anni appena, l’autrice di «#Ops» (Rizzoli), con 3 milioni di follower su Musical.ly. La sua storia, fresca e diretta, adatta a un pubblico giovane, si muove tra relazioni sentimentali (reali e virtuali) e segreti di famiglia, nella vita di una ragazza, Eveline, costretta a trascorrere l’estate con la nonna e a scoprire i vantaggi del «digital detox».

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