Il talento di Olga
e altre fantastiche amicizie

«Jum fatto di buio» (Salani) è un mostro fatto del vuoto che sentiamo quando perdiamo qualcosa o qualcuno che ci è caro, si nutre di dolore. È invisibile, ma si può scacciare: a trovare il modo è Olga, una bambina con uno straordinario talento per le storie.

Elisabetta Gnone, già autrice della saga bestseller di Fairy Oak, firma il secondo episodio di «Olga di carta», in cui si parla di amicizia e di fragilità. I fantasy come questi sembrano nati per dare forma alle emozioni; «Jum fatto di buio» in particolare, costruito come una matrioska, una storia che ne contiene molte, e ognuna esplora una zona dell’anima.

Anche «Millie del popolo nascosto» (Piemme) parla di amicizia: protagoniste qui sono Alice, una dodicenne «difficile», e Millie, una «Bigfoot», creatura leggendaria ricoperta di pelliccia che vive con la sua tribù nel folto del bosco. Si incontrano per caso, una notte, quando Alice salva Millie dalle acque insidiose di un lago, e diventano inseparabili. Insieme dovranno proteggere i Bigfoot da una grave minaccia. «L’isola dei giochi dimenticati» di Cynthia Voigt (Giunti) è una delicata storia sulla diversità e sul coraggio: il protagonista Teddy è un orsetto senza gambe che per spostarsi ha bisogno di un carretto e dell’aiuto dei suoi amici, ma sa viaggiare veloce con l’immaginazione. È un fantasy per ragazzi più grandi, infine, «Caraval» di Stephanie Garber (Rizzoli): la protagonista Rossella sogna di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante magico in cui anche il pubblico ha un ruolo attivo. Ma sua sorella viene rapita e per salvarla dovrà affrontare mille avventure. Bizzarro e inquietante, più vicino ad «Hunger Games» che a «Harry Potter».

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