Filago, investito sul piazzale di una ditta: muore in ospedale elettricista di 34 anni

Incidente mortale sul lavoro. Secondo incidente mortale sul lavoro in pochi giorni nella Bergamasca. Dopo l’operaio caduto mentre sistemava un paramassi ad Averara, nella mattinata di venerdì 2 settembre è deceduto un elettricista di 34 anni di Villa di Serio, schiacciato da un camion in manovra all’interno del piazzale di una ditta di Filago.

Incidente mortale sul lavoro nella mattinata di venerdì 2 settembre a Filago. L’allarme è scattato verso le 10,30, nel piazzale della ditta Lodotruck (Concessionaria di veicoli industriali e trattori) di via Provinciale 16, nei pressi della rotatoria tra la sp 155 e via delle Industrie.

Un lavoratore di 34 anni Gianluigi Marchesi, residente a Villa di Serio è morto dopo essere stato schiacciato da un camion in manovra. L’uomo era dipendente della ditta Italtrans di Calcio e stava lavorando in trasferta a Filago come elettricista manutentore insieme a un collega.

La dinamica

Mentre era disteso sul pavimento del piazzale esterno della ditta con il busto piegato all’interno di un tombino per eseguire manutenzione elettrica, è stato investito da un mezzo in movimento sul piazzale. Le sue condizioni sono parse subito molto gravi, era incosciente, ed è stato soccorso dal personale presente e poi rianimato dai sanitari del 118 intervenuti sul posto, prima di essere trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove poco dopo è morto.

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Sono intervenuti sul luogo dell’incidente i tecnici di ATS Bergamo, dell’Ufficio Psal di Bonate Sotto ed i Carabinieri di Brembate. Dai primi accertamenti pare che l’autista del mezzo investitore non si sia accorto della presenza dell’operaio perché la sua visuale era coperta da altri mezzi parcheggiati e non era segnalata da cartelli o transenne.

Il commento dell’Ats

«In via generale le operazioni di manutenzione all’aperto sono spesso fonte di aumentata pericolosità per gli addetti -ha detto Sergio Piazzolla, dell’Ats di Bergamo -. Quando vengono eseguite in aree aziendali o pubbliche dove potrebbero transitare mezzi in movimento devono essere appositamente segnalate in modo evidente con cartelli o barriere o transenne che ne delimitano lo spazio di lavoro, a tutela dei lavoratori. Meglio sarebbe naturalmente interdire il passaggio momentaneo di mezzi durante le operazioni di manutenzione.

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A maggior ragione se le operazioni vengono svolte totalmente o parzialmente all’interno di tombini o aperture del terreno che possono nascondere alla vista l’operatore, le segnalazioni della sua presenza devono essere del tutto evidenti e percepibili da chi sopraggiunge, obbligandolo ad una deviazione del percorso oltre che ad una moderazione della velocità. La zona operativa deve essere ben illuminata e sgombra da altri ostacoli ( materiali, veicoli parcheggiati o macchinari) che ne impediscano la visuale. La presenza dei lavoratori deve essere comunicata a chi transita ed opera in quell’area».

La reazione dei sindacati

In due giorni nella nostra provincia hanno perso la vita due giovani lavoratori: Omar Ait Yussef di 31 anni e un elettricista di 34 anni. Le dinamiche dei due gravi infortuni mortali lasciano tutto il mondo del lavoro bergamasco incredulo. I membri delle segreterie di CGIL, CISL e UIL di Bergamo Angelo Chiari, Danilo Mazzola e Daniele D’Elia, esprimono la propria vicinanza ai famigliari dei due giovani lavoratori: «Il momento che stiamo vivendo, visti anche gli importanti infortuni mortali accaduti in questi giorni in Italia, va affrontato con strumenti e azioni straordinarie per una situazione non più tollerabile, che lascia un Paese e una provincia sfregiati nei suoi valori più fondamentali. Governo, sindacato e imprese devono trovarsi dalla stessa parte per dar vita a una nuova strategia nazionale che punti con determinazione ai temi di salute e sicurezza. La vita e la salute delle persone viene prima di tutto, Sicuramente prima del profitto e dei tempi di produzione. Va pianificato un grande investimento sulla formazione, introducendo la materia anche nei programmi scolastici. È necessario rafforzare il numero di ispettori e medici del lavoro presenti nella nostra provincia adeguandolo alla realtà produttiva del territorio e bisogna puntare su un’innovazione tecnologica finalizzata alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Tutto questo è possibile, utilizzando e reinvestendo le risorse che Inail a livello nazionale non utilizza annualmente (1,5 miliardi all’anno”)»

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