La Regione rinvia sui laboratori privati
Ma è già corsa al test sierologico

Cittadini e aziende prendono d’assalto i centralini dei centri di analisi per prenotare il prelievo. Il Pirellone non ha ancora dato l’autorizzazione.

Dalla Regione tutto tace (ancora), ma tra cittadini e aziende si è già scatenata la corsa ad accaparrarsi il test sierologico privato. Da soli a muoversi in una giungla piuttosto intricata.

Habilita mercoledì 6 maggio ha aperto le prenotazioni per gli esami per la ricerca degli anticorpi per Covid 19 (al costo di 40 euro) nelle sedi di Bergamo, Zingonia, Osio Sotto, Clusone, Bonate Sotto e Sarnico. Impossibile prendere la linea, sempre rovente, al numero di telefono dedicato. Al Centro biomedico della rotonda dei Mille sono dovuti correre ai ripari con un disco registrato: «La Regione non ha ancora autorizzato i laboratori privati a effettuare i test sierologici per la ricerca di anticorpi anti coronavirus. Ad autorizzazione avvenuta sarà nostra premura informarvi. L’operatore non dispone di ulteriori informazioni». Come dire, al momento pazientate. Al centro medico Mr di Gorle, invece, la receptionist spiega con voce gentile «che per quanto riguarda i test sierologici, quelli con prelievo del sangue, è tutto fermo, non prendiamo prenotazioni. Pre ora ci sono quelli che sta gestendo Ats». In alternativa si offrono i kit rapidi pungi-dito a 35 euro. «In una mattinata ho ricevuto tre telefonate da diverse farmacie che mi volevano propinare un test», racconta un imprenditore brembano. Idem da un’azienda dell’hinterland: «Siamo stati contattati da un laboratorio privato che voleva offrirci un test sierologico a 35 euro l’uno per i nostri dipendenti». Insomma casi molto diffusi. Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna.

Nuova fumata nera

Tutto questo mentre la Regione prende tempo. Ampiamente annunciata e attesa, potrebbe slittare a settimana prossima la delibera della Giunta Fontana che autorizza i laboratori privati a effettuare e analizzare i test sierologici. Che -ricordiamo - non danno comunque nessuna patente d’immunità. Il documento era atteso per lunedì, poi per ieri, ma pare sia stato scalzato da altri due provvedimenti: una prima delibera relativa alle linee guida per la ripartenza delle attività ospedaliere e una seconda dedicata invece alle attività di sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro. Se su questo fronte il Pirellone è dunque fermo, non lo sono i cittadini bergamaschi. Che hanno iniziato a prendere d’assalto i telefoni e le caselle di posta dei centri analisi privati (e viceversa), nella speranza di poter prenotare i test sierologici (ovviamente a pagamento, con un costo indicativo che va dai 25 ai 50 euro, il prezzo infatti non sarà calmierato).

Una vera e propria corsa all’esame che - al momento – sembra essere più una corsa a ostacoli. Pochi, infatti, i laboratori bergamaschi che accettano prenotazioni (ma non manca anche chi si fa avanti con i potenziali «clienti»). Il cittadino che chiama, per esempio, il Centro biomedico bergamasco si trova invece ad ascoltare un messaggio registrato che avvisa che non si accettano prenotazioni. «Preferiamo aspettare il via libera dalla Regione per poi comunicare ufficialmente l’avvio degli esami ai cittadini – spiega il direttore sanitario Francesco Molteni –: abbiamo dovuto registrare un messaggio poiché siamo stati letteralmente invasi da richieste che, in questo momento, non siamo in grado di soddisfare». Diversa la strategia di Habilita, che – forte di macchine e kit Abbott già a disposizione (Abbott è il colosso farmaceutico americano che si è aggiudicato il bando dello Stato per la fornitura dei primi 150 mila kit; mentre la Regione al momento ha dato il nullaosta solo ai kit Diasorin processati solo dai laboratori pubblici) – ha iniziato da ieri a prendere le prenotazioni. E, come spiega il presidente e amministratore delegato Roberto Rusconi «Nel corso della giornata sono arrivate 1.600 richieste».

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