Il 14 è la Giornata mondiale del Rene
Visite a Zingonia, incontri in Gavazzeni

Il 14 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rene, sotto gli auspici della Società Internazionale di Nefrologia e della Federazione Internazionale delle Fondazioni del Rene. In programma consulenze, esami e visite gratuite.

Come ogni anno dal 2006, il 14 marzo si celebra in tutto il mondo il World Kidney Day, la Giornata Mondiale del Rene, sotto gli auspici della Società Internazionale di Nefrologia e della Federazione Internazionale delle Fondazioni del Rene.

Queste istituzioni rappresentano l'una i medici e i ricercatori che curano le malattie renali, l'altra le associazioni dei pazienti che promuovono la tutela della salute dei cittadini. Lo scopo di queste giornate è sottolineare l'importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e della terapia della malattia renale. Questa malattia, che in Italia colpisce oltre 6 milioni di persone, è in costante aumento in tutto il mondo e comporta disagi e sofferenze a un numero crescente di persone. Nella sua forma più avanzata la malattia renale può essere curata solo con la dialisi e il trapianto, terapie efficaci ma anche molto costose, che finiscono per costituire un impegno così gravoso per i sistemi sanitari che i Paesi più poveri non possono permettersele.

Il nostro Paese è sempre stato all'avanguardia nello studio e nella cura della malattia renale. Non solo ha sempre garantito ai pazienti il meglio delle cure disponibili, ma in molte occasioni ha portato contributi originali all'avanzamento delle conoscenze in questo campo, ottenendo riconoscimenti dalla comunità scientifica internazionale. Sono più di 30 anni che nella nostra città la collaborazione tra l'Istituto Mario Negri di Bergamo e l'Azienda Ospedaliera ha dato vita ad un polo di eccellenza scientifica e clinica nella diagnosi e nella cura della malattia renale e molte sono le aree in cui il lavoro di ricerca di base e clinico ha portato a risultati originali e innovativi. Nel corso degli anni si sono moltiplicate le iniziative che hanno riguardato anche la prevenzione e la comunicazione e che hanno coinvolto molti professionisti della Sanità a Bergamo e provincia.

La più recente nata dalla collaborazione tra Mario Negri, Asl e Azienda Ospedaliera Papa Giovanni è uno studio di rilevazione dei casi sconosciuti di malattia renale (quello che si chiama «screening di massa») in una popolazione di soggetti a rischio, cioè adulti con ipertensione, diabete, obesità. Questo studio, che è iniziato da qualche mese è che sta già fornendo le prime preziose informazioni, si avvale del diretto coinvolgimento dei medici di famiglia che individuano i soggetti da sottoporre allo screening. I risultati di questo studio consentiranno di avere una fotografia precisa del numero dei soggetti a rischio per malattia renale, e di avviare precocemente misure terapeutiche. Oggi infatti sappiamo che individuando per tempo le persone a rischio, o con forme molto iniziali di malattia renale, si possono mettere in atto dei provvedimenti assai efficaci.

E proprio in occasione della Giornata Mondiale è previsto un focus sui farmaci «amici e nemici» del rene in Humanitas Gavazzeni la mattina del 15 marzo in ospedale. Dalle ore 8,30 alle 12, nell'area reception di Humanitas Gavazzeni – edificio C - Giulio Mingardi, responsabile dell'area di Nefrologia e Dialisi, e Laura Vernile, farmacista, responsabile della sezione farmacia, offriranno gratuitamente la loro consulenza alle persone interessate le quali potranno anche misurare la pressione arteriosa. Attenzione puntata quest'anno quindi sul danno renale acuto dovuto a molte sostanze e trattamenti usati in medicina. Ci sono purtroppo alcuni farmaci di facile consumo e per i quali non serve la prescrizione del medico, come antidolorifici e antinfiammatori che, se utilizzati in maniera non appropriata, possono provocare danni renali ed effetti negativi sui reni possono arrivare anche da alcuni antipertensivi, soprattutto se associati ad antidolorifici.

Purtroppo la malattia renale non mostra sintomi se non quando arriva a uno stadio avanzato ed è difficile per le persone, in particolare anziane che hanno maggiori problemi di salute, considerare quanto danno possono provocare questi farmaci di uso comune. «Un semplice esame delle urine, della creatinina nel sangue, e un controllo della pressione arteriosa completati poi da un'ecografia renale consentono – dice il dottor Giulio Mingardi – di sospettare l'esistenza di una patologia renale. Andare poi dallo specialista, dal nefrologo, prima possibile permette di controllare in modo soddisfacente la malattia».

Consulenze gratuite anche al Policlinico Zingonia che offrirà esami gratuiti. «Non bisogna aspettare di avere sintomi per prendersi cura dei propri reni» sottolinea il dottor Marco Lorenz, responsabile del servizio di Nefrologia e Dialisi del Policlinico San Marco di Zingonia. «Quando si manifestano significa che esiste già un danno renale, più o meno serio. Bisogna giocare d'anticipo individuando tempestivamente i soggetti a rischio per poter mettere in atto tutti gli interventi necessari, non solo a livello farmacologico ma anche di stile di vita. Ecco perché la prevenzione è così importante. Una prevenzione semplice e poco costosa, che comprende esami del sangue, della pressione e delle urine».

Lo staff del servizio di Nefrologia e Dialisi, il 14 marzo, sarà a disposizione dei cittadini per fornire spiegazioni e informazioni su come prevenire e diagnosticare tempestivamente le patologie che riguardano questi due piccoli ma importantissimi organi che hanno il compito di filtrare tutte le sostanze veicolate attraverso il sangue, eliminando quelle tossiche e rimettendo in circolo, invece, gli elementi necessari ad un corretto funzionamento del corpo. Basterà presentarsi negli ambulatori 1 e 2 (del primo piano), dalle 9.30 alle 16.30. Oltre ai colloqui gratuiti sarà possibile sottoporsi anche a rilevazione della pressione, test urine e della glicemia, tramite sangue capillare (per i soggetti a rischio diabete).

«Diabete e ipertensione sono tra i principali fattori di rischio per l'insufficienza renale cronica (IRC) - osserva il dottor Lorenz -. Il diabete in particolare, nei Paesi occidentali, è oggi la causa più comune di insufficienza renale terminale: danneggia il sistema vascolare renale e quindi la struttura dell'organo, portando alla nefropatia diabetica». Controllando diabete e ipertensione quindi si possono prevenire non solo malattie cardiovascolari ma anche l'insufficienza renale, oltre che rallentare la progressione della patologia quando sia già comparsa.

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