Ascoltare storie sul cuore. «Il racconto di Gerardo per capire l’aneurisma»

In occasione del 29 settembre, Giornata Mondiale del Cuore, quest’anno Humanitas Gavazzeni di Bergamo ha ideato #stessobattito, progetto di prevenzione della salute del cuore.

Dieci storie di cura di pazienti affetti da malattie cardiovascolari raccolte in podcast ascoltabili sul sito web www.humanitasgavazzeni.it o sul profilo Spotify. Insieme a loro, le voci dei medici di Humanitas Gavazzeni che li hanno seguiti nel percorso di cura con l’obiettivo di incoraggiare alla prevenzione e all’ascolto del cuore.

L’aneurisma è una delle patologie trattate con il racconto di Gerardo, 66enne di Bergamo che si era nascosta dietro un forte mal di schiena . «Un aneurisma dell’aorta addominale è un rigonfiamento patologico di una porzione del tratto di aorta passante per l’addome. L’aorta è il vaso arterioso più grande ed importante del corpo umano: origina direttamente dal cuore e diffonde il sangue a tutto l’organismo», spiega nel podcast Giovanni Esposito di Humanitas Gavazzeni, cardiologo vascolare di Gerardo. «Normalmente il diametro dell’aorta addominale misura circa 2 centimetri: si parla di aneurisma quando il rigonfiamento raggiunge almeno i 3 centimetri, diventa di grandi dimensioni quando supera i 5 centimetri. In Gerardo era di 7 – aggiunge il dottor Esposito -. Per lui il dolore alla schiena non era altro che la presenza di un aneurisma di 7 centimetri dell’aorta addominale che comprimeva le radici nervose».

Le testimonianze di medico e paziente si intrecciano raccontando il percorso di cura dai primi sintomi alla guarigione. «Mi prescrivono una Tac all’addome e una visita cardiologica. In ospedale non faccio a tempo a finire l’esame che mi trasferiscono d’urgenza in reparto - racconta Gerardo -. C’era un grosso aneurisma all’aorta addominale che era lì, latente, chissà da quanto tempo e il mal di schiena era il segnale, quel dolore terribile con cui convivevo da ormai circa un anno. Credevo fosse il lavoro: preparare bancali con i giornali e distribuirli porta a porta». «Ricordo ancora l’incredulità e grande paura quando ha realizzato di avere una “bomba nella pancia”, pronta ad esplodere da un momento all’altro e la necessità di un intervento chirurgico urgente - spiega il cardiologo vascolare di Humanitas Gavazzeni -. Non c’era tempo da perdere, ed è proprio in questo momento che il rapporto di fiducia tra il medico e il paziente esprime tutta la sua forza».

Una storia a lieto fine con il ritorno a casa di Gerardo, l’addio al mal di schiena, il cuore che ora sta bene e la decisione di ricominciare a godersi la vita con lentezza. «A volte sorrido da solo per le piccole cose, di una vita guadagnata, come se l’avessi riagguantata per un pelo, senza il tempo di capire che stava volandosene via. Me l’hanno ingabbiata la vita, me la tengo stretta. Anche per questo sono grato per quella Tac».

Nel podcast, non mancano anche consigli di prevenzione a cura del medico. «Sono indicazione legati a una buona qualità della vita: non fumare, praticare regolarmente attività fisica, mangiare sano e in maniera equilibrate, perdere peso in caso di sovrappeso e non bere alcolici – aggiunge il dottor Esposito -. Importante tenere sotto controllo il diabete, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione. Dopo i 65 anni, inoltre, può essere utile eseguire una ecografia addominale, a maggior ragione se esiste familiarità per tale patologia».

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