Chirurgia estetica
Aumentano i danni

«Non abbiamo dati certi ma registriamo non più solo casi rari e singoli di complicanze. Le reazioni negative e la chirurgia secondaria effettuata per riparare danni dovuti ad infezioni o interventi fatti male sono arrivati al 20% negli ultimi 3 anni, prima erano stabili al 10-15%».

Aumentano le operazioni di chirurgia estetica fatte in luoghi non idonei, secondo l’Associazione italiana chirurgia plastica estetica, Aicpe. «Lo segnaliamo sulla base di ciò che ci riferiscono i nostri associati», precisa Pierfrancesco Cirillo, chirurgo plastico, del consiglio direttivo dell’Aicpe.

«Non abbiamo dati certi ma registriamo non più solo casi rari e singoli di complicanze. Le reazioni negative e la chirurgia secondaria effettuata per riparare danni dovuti ad infezioni o interventi fatti male sono arrivati al 20% negli ultimi 3 anni, prima erano stabili al 10-15%. Si tratta di problemi dovuti soprattutto a interventi chirurgici veri e propri, oppure punture ringiovananti e laser usati da medici non specialistici che operano in semplici studi, inclusi gli odontoiatri. Tutto ciò sta diventando pericoloso».

Il consiglio dell’Aicpe ha avuto un incontro con il Presidente della Commissione sanità e politiche sociali della Regione Lombardia, Fabio Rizzi. «È nato un progetto comune per mettere un freno al problema e distinguere cosa si può fare negli studi medici e cosa no, regolamentando di più il settore» sottolinea Cirillo.

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