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Passione, adrenalina, velocità: Bonaldi Motorsport compie 30 anni (ma la strada è ancora lunga)

La storia delle competizioni motoristiche è ricca di team sorti dal nulla che poco alla volta si sono sviluppati, raccogliendo gioie, salvo abbassare la serranda, dopo una manciata d’anni, per il disamoramento del titolare. Bonaldi Motorsport, con i suoi 30 anni di attività nei campionati a ruote coperte, è una piacevole eccezione nella storia delle competizioni motoristiche che vedono team sorti dal nulla e spesso con vita breve

Gianmaria Berziga, direttore generale di Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia, riassume così gli ultimi risultati che coronano questo compleanno: «Nel 2022 abbiamo vinto il Campionato italiano GT e stravinto il Super Trofeo Europa, inoltre siamo arrivati secondi nelle World Finals ma siamo stati sfortunati: nel giro buono delle prove di gara 2 abbiamo preso le bandiere gialle e quindi siamo partiti dal 14° posto. Pur recuperando fino al 4° posto, non è bastato». Michele Brusa, team principal, ha ampliato il bilancio: «È stato il modo migliore di festeggiare i 30 anni. Per la prima volta abbiamo vinto due campionati e 12 gare, battendo i nostri record. Questo è il nostro quinto Europeo vinto con la Huracan, dopo i primi due conquistati con la Gallardo. Tutto nasce dal DNA del nostro team che consiste nell’affiancare e sviluppare i programmi ufficiali di casa madre. Siamo cresciuti con questi programmi e questo ci ha permesso di acquisire un know-how, affiancando il marchio e crescendo con loro».

E il futuro? Risponde Berziga: «Questo anniversario non rappresenta un punto di arrivo perché non abbiamo intenzione di fermarci, anzi stiamo già facendo i programmi per l’anno prossimo e oltre. Abbiamo progetti molto ambiziosi per l’anno prossimo ma per scaramanzia non ne parlo. Le Mans è un sogno».

Personaggi da Motorsport, curiosità e segreti di un mondo “tachicardico”

Marco Bielli, Team Manager

Cosa fa un Team Manager? «In una squadra piccola come la nostra il Team manager, come un direttore d’orchestra, conosce e detta i tempi di ogni processo. Dalla programmazione della stagione fino ai contatti con i piloti e con gli sponsor. Dalla gestione amministrativa e finanziaria, alla selezione dei collaboratori, al budget per la stagione. Seguo anche, con un assistente, la logistica delle vetture. Ma ancora più importante è la direzione sportiva nei campi gara. Dalle relazioni con l’organizzazione e con le federazioni, allo studio e all’applicazione dei regolamenti sportivi e tecnici».

I segreti per vincere? «Partono da lontano, dall’organizzazione perfetta del Team perché ognuno possa performare in maniera autonoma e in armonia con gli altri. Uno dei segreti è quello di responsabilizzare i vari elementi della squadra, altrimenti senza autonomia sarebbe impossibile procedere tutti allineati verso il medesimo obiettivo. E poi devo sempre mantenere i nervi saldi, infondere calma e sicurezza, non andare mai sopra le righe, perché la pressione e le tempistiche del Motorsport sono esasperate e lo stress è elevato. Questo vale per tutti i componenti della squadra soprattutto i piloti. Parole in sordina, ma ordini chiari perché questo prezioso ingranaggio umano che è Bonaldi Motorsport resti sempre oliato. Spesso devo prendere decisioni in pochi secondi e tutto il Team deve rispondere in tempo reale. Questione di podio!».

Parole chiave per descrivere Bonaldi Motorsport? «Passione, velocità e adrenalina».

Michele Brusa, Team Principal

La prima competizione al Gran Criterium Supercar Gt di Monza. Come è stata? «Il 17 marzo 1992 avevo 18 anni quando per la prima volta un’auto del team Bonaldi ha partecipato al Gran Criterium Supercar Gt. Ero un giovane studente, ma anche un grande appassionato di motori e naturalmente ero già molto vicino all’azienda di famiglia. Quindi quel giorno ero puntuale a Monza perché c’era aria di grande novità e di forte emozione. Per la prima volta scendevamo in pista in una gara vera. Bonaldi Motorsport nasceva quel giorno dopo tanti anni di palestra in piste italiane a supporto dei clienti che correvano con la loro vettura. Quel giorno ci fu il debutto in una vera gara dove tutte le vetture partivano insieme. Ho dunque il ricordo di un’emozione fortissima. C’era anche un pilota, Giuseppe Grisa, che è stato il primo pilota ed è un amico di famiglia e un affezionato cliente e socio del Porsche Club Bergamo. Fu lui a spronare il gruppo Bonaldi ad avvicinarsi all’attività agonistica e a staccarsi dalla visione classica del commercio e assistenza delle autovetture. Anche per lui questo momento è rimasto scolpito in modo indelebile che ha dato luogo a quello che anche questa sera stiamo vivendo e che è partito da lui».

“Chi si ferma va indietro”, soprattutto in pista. «Bonaldi da sempre ha creduto nell’ambito sportivo come servizio per i clienti per tenere un piede nell’avanguardia delle innovazioni applicate alle vetture. Ricordo il Comm. Bonaldi, mio nonno, che diceva “Chi si ferma va indietro”. Spesso ciò che prende avvio per gioco o per passione, poi diventa qualcosa di unico. Questo modello si adatta perfettamente a Bonaldi Motorsport, che sta festeggiando stasera i trent’anni dopo aver vinto quasi tutti i campionati europei, italiani e mondiali in quasi tutti i continenti anche per la continuità che abbiamo saputo dare. Non c’è stato un anno in cui il Team si sia fermato».

Non tutti conoscono il ruolo strategico dei meccanici. «Anche per chi si avvicina da profano al Motorsport, guardare i tecnici che lavorano sulle vetture fa sentire tutta l’energia che poi si sprigiona ancora più forte nelle dinamiche di pista. Il loro lavoro è particolarmente prezioso per il team: ho visto tecnici lavorare fino alle 4 di mattina per ripristinare una vettura che ha avuto un incidente il giorno prima, per dei guasti, o anche solo per migliorare qualche parametro, o supporto al pilota. Gran parte delle vittorie è merito loro!».

Parole chiave per descrivere Bonaldi Motorsport? «Dinamismo, energia e dedizione».

Antonio Di Turi, Tecnico Senior e Filippo Di Turi, Tecnico Junior

Presente e futuro per quel lavoro di officina, oscuro per le telecamere ma magnetico per chi si nutre del rumore dei motori. A sporcarsi le mani di olio sotto le direttive dell’ingegnere del Team ci sono Antonio e Filippo Di Turi, padre (nel Team dal 2007) e figlio (ventenne e nel Team da un anno), il cui compito è gestire, insieme al gruppo fidato dei meccanici, tutte le macchine di Bonaldi Motorsport e portarle in pista.

Quali interventi richiede una vettura da corsa? «La macchina viene consegnata dalla casa produttrice e noi la smontiamo e la rimontiamo come piace a noi, ovvero ogni volta la vettura viene ridisegnata sulle caratteristiche della singola pista. L’ingegnere mi dice cosa fare e cosa vuole di assetto e io gli preparo le macchine come lui ha concordato con il pilota con cui discute gli assetti».

Inventiva e creatività? «Nel mio mestiere hanno un grandissimo spazio perché qualsiasi cosa tu possa inventare per migliorare le prestazioni della macchina genera benefici per la gara, per il team ed è anche una grande soddisfazione personale».

I ricordi più belli in Bonaldi Motorsport sono legati per Antonio ai campionati 2014, 2015, 2016, 2019, 2022. Il 2015 è decisamente il migliore. Le cose che più hanno colpito Filippo, invece, sono i podi conquistati con le macchine che ha seguito direttamente: la 351 nell’italiano e la 32 nel Supertrofeo. Parole chiave per descrivere Bonaldi Motorsport? «Tre non bastano! Fantastica, stupenda, famiglia, sempre pronta, sempre in azione. Tachicardia!!!!».

Milos Pavlovic, pilota

«Sono pilota professionista e corro da quando avevo 9 anni. Dal Kart e fino alla Formula 2 e oggi nel mondo del GT». Per correre ci vogliono cuore e tecnica. In che proporzione? «Corro al 100 per cento con il cuore e al 100 per cento con la tecnica. Tuttavia, sono uno che predilige il cuore e la passione. In pista si corre perché si possiede un’indole, un’inclinazione naturale. Io senza la pista e senza le gare non potrei vivere. È la mia vita. Per me le gare sono vita e corro sempre per vincere. La mia corsa più pazzesca con Bonaldi Motorsport è stata nel 2014 a Sepang, dove abbiamo vinto il campionato europeo e mondiale in un fine settimana meraviglioso che ancora ripercorro quando mi sdraio sul letto e voglio pensare a qualcosa di straordinario. È una delle gare di cui vado più fiero».

Parole chiave per descrivere Bonaldi Motorsport? «Adrenalina, carattere, vita».

Loris Spinelli, pilota

«Sono un pilota di auto da quando mio padre mi ha messo sul go kart a 3 anni e quest’anno ho corso con Bonaldi Motosport».

Come dosare le componenti di testa o cuore? «Cambiano nel corso della vita. All’inizio quando sei piccolino guidi tanto con il cuore, ma poi, verso i 12 anni, viene avanti anche la necessità di mettere testa per gestire tutto il campionato che non si esaurisce in una sola gara. Non è facile imparare a lavorare di strategia. I piloti vivono una vita sempre “full focused” sull’obiettivo di gara. E io amo questa sensazione e sono troppo contento che della mia passione ho fatto un lavoro. La mia corsa più pazzesca è difficile perché sono un pilota un po’ aggressivo e durante le gare possono accadere tante cose con dei bei sorpassi e gli episodi incredibili che ho vissuto sono davvero tanti. Una volta con i go kart, ero in una gara di casa, ero settimo ma volevo vincere. Cosa ho fatto? Semplice. Il primo giro è stato tutto all’esterno e infatti due curve prima del traguardo ero già primo! Avevo proprio la voglia e l’aggressività per rischiare, così ho fatto tutti i sorpassi all’esterno e questa è stata sicuramente una gara che ricordo non solo io, ma siamo in tanti. Passando alle macchine, anche quest’anno ci sono stati diversi round combattuti, soprattutto a Portimao dove ho fatto dei bei sorpassi ed è stato bello».

Come descriveresti la sensazione di salire sul podio? «Quando salgo sul podio sento tranquillità e soddisfazione e felicità soprattutto perché parti dal giovedì che non sai dove sei e non sai come andrà e poi arrivano tre giorni che tu vivi appieno con il tuo team dalla mattina alla sera con una concentrazione totale. Anche i meccanici e i tecnici vanno via dalla pista che sono stremati perché fanno tardissimo. Da parte nostra, noi piloti cerchiamo di andare a dormire presto per riposare, ma succede sempre che ci si addormenta tardi per la tensione!».

«Ho conosciuto Bonaldi Motorsport quando ho fatto la mia prima apparizione al Super trofeo che fu nel 2015 e vedevo Bonaldi come un colosso che aveva anche il pilota di punta e il team che puntava a vincere sempre. Erano i primi anni in cui anche io emergevo e vedere questo team così professionale pensavo sarebbe stato un sogno lavorare con loro. Quest’anno in cui ci ho lavorato ho la conferma che si tratta di un Team competitivo e molto unito. Con i ragazzi c’è una bella atmosfera, anche quando le cose vanno male si respira un’atmosfera stimolante. Sono determinati e orientati sempre alla vittoria e quindi alla velocità».

Parole chiave per descrivere Bonaldi Motorsport? «Unione, professionalità, sogno, lavoro di squadra».

Dott. Gianemilio Brusa, Amministratore Delegato di Bonaldi Motori spa fino al 2018

«Nei 46 anni che ho vissuto come amministratore delegato del Gruppo Bonaldi, ho fatto nascere Bonaldi Motorsport. Questo accadeva trent’anni fa in modo naturale ampliando il servizio ai clienti seguendoli anche sulle piste quando ancora, per il nostro marchio Porsche, non c’erano campionati per dilettanti ma c’era la voglia matta di sperimentarsi in pista. Quando i nostri clienti portavano la loro vettura sui circuiti, i nostri meccanici e tecnici erano con loro e in questo modo hanno cominciato ad assaporare il gusto della pista che li ha più abbandonati. Poi è cominciato il campionato vero e proprio con la Carrera cup, che si correva in tutti i paesi d’Europa, tra cui l’Italia. E quindi ci siamo trovati naturalmente pronti a partecipare con una nostra squadra e con dei nostri piloti che hanno corso il campionato raccogliendo da subito successi e vittorie».

I ricordi più belli? «Sono legati a quando è entrata anche Lamborghini nel novero delle marche che noi gestivamo e con Lamborghini si è aperto un altro campionato, quello del Super trofeo europeo che aveva anche una finale mondiale. Il momento più bello mi porta alla prima vittoria nel campionato mondiale. È stata davvero una grandissima emozione».

Parole chiave per descrivere Bonaldi Motorsport? «Entusiasmo, passione, responsabilità».

Simona Bonaldi, Amministratore Delegato di Bonaldi Motori spa fino al 2018

«Mi fate fare un tuffo nel passato emozionante, molto emozionante! Per me parlare di Motorsport significa parlare di mio fratello Gianpietro Bonaldi perché è con lui che ho cominciato ad occuparmene. A 17 anni dalla sua scomparsa, personalmente dedico a lui questa serata dei 30 anni. Dopo di lui, al cui fianco mi sono occupata solo della parte amministrativa, mi sono buttata nel mondo Motorsport dove ho trovato persone meravigliose, a partire dai nostri meccanici, fino ai tecnici e ai piloti che mi ha fatto scoprire la dimensione avvincente della sfida che mi ha visto gareggiare nella Lady cup nei primi anni 2000. Bonaldi Motorsport è nata anche per essere il luogo della ricerca, ovvero la punta estrema della nostra competenza tecnica che viene messa poi a disposizione dei nostri clienti stradali. Abbiamo costantemente alzato la competenza e con l’ingresso di Lamborghini nel Motorsport si è alzata anche la voglia di vincere che sento, ora solo da spettatrice, ma sempre fortissima. Il Motorsport è sempre un mondo che ti avvolge e ti travolge».

Parole chiave per descrivere Bonaldi Motorsport? «Velocità, emozione, amicizie».

Gianmaria Berziga, Direttore Generale Bonaldi Motori spa Gruppo Eurocar Italia

«Ci sono alcuni momenti di grande intensità che mi piace ripercorrere. Il primo è quando abbiamo scelto la livrea della vettura Porsche, che per Bonaldi è tradizionalmente giallo e rosso come i colori di Bergamo, disegnano il cuore che L’Eco di Bergamo aveva regalato ai bergamaschi come segno di rinascita alla fine del lockdown. Bisogna tornare a quei momenti per capire l’emozione che abbiamo provato scegliendo questa icona che ancora oggi si vede appesa alle case della provincia. Era il simbolo delle settimane tremende che solo chi era a Bergamo può ricordare. Con tutta la città, volevano testimoniare sulla vettura Porsche in gara la speranza di uscire dal buio. Il ricordo più bello con la Bonaldi Motorsport, quello che mi è rimasto più dentro, è stato quello del 2019 (un anno dopo il mio arrivo a Bergamo) con la prima Carrera Cup e il primo contratto da me sottoscritto con il pilota finlandese Patrick Kujala che a Monza poi ha vinto».

I segreti del Team Bonaldi? «La sintonia innanzitutto, perché si vince con una squadra e per vincere in più persone c’è bisogno che queste siano in sintonia. Non conoscono una squadra vincente senza di essa oppure senza condivisione e reciprocità tra un elemento e l’altro. E poi la ricerca e il piacere del suono perfetto del motore delle auto da corsa che per me si realizza in tre momenti topici e che mi danno la sensazione di essere in un autodromo quando sta per cominciare una gara. Il momento in cui vengono scaldati i motori ai box si riconosce da una ritmicità e da un certo ritmo. Il rumore del motore con il meccanico sopra che schiaccia l’acceleratore dandogli quel ritmo è una cosa che ti dà un’esaltazione che ti dici: stiamo per andare in gara. Poi quando si accendono i semafori e i motori vanno a mille. Anche quel momento genera un’eccitazione straordinaria. C’è poi un terzo momento che è quello in cui la tua macchina sta per passare davanti a te che sei al muretto. Tu la senti e la riconosci mentre ti passa davanti con i giri del motore al massimo che ti viene voglia di andargli dietro. Questi suoni ti rimangono dentro».

Parole chiave? «Amore, passione, voglia di vincere».

Il palmares

Tre mondiali Lamborghini

In 30 anni di vita, Bonaldi Motorsport ha collezionato una miriade di titoli, principalmente nel Lamborghini Super Trofeo ma anche in altri campionati. Tre i Mondiali piloti vinti nel monomarca della Casa di Sant’Agata Bolognese: nella categoria Pro, il primo matura nel 2014 a Sepang (Malesia) con Edoardo Piscopo e il serbo Milos Pavlovic, il secondo l’anno dopo a Sebring (Usa) con il finlandese Patrick Kujala mentre il terzo arriva nella classe AM a Valencia (Spagna) nel 2016 con lo svizzero Adrian Amstutz.

Sette titoli europei

Sette invece i titoli europei, con l’ultimo quest’anno: Eugenio Amos nel 2010 firma il primo nella classe Pro-AM, categoria che ha visto primeggiare nel 2016 Amstutz e Kujala. Nella classe regina, la Pro, il primo titolo continentale l’hanno vinto nel 2014 Piscopo e Pavlovic, imitati dodici mesi dopo da Kujala. Altri tre titoli Pro sono arrivati nell’ultimo quadriennio: nel 2019 hanno trionfato il russo Sergey Afanasiev e l’olandese Danny Kroes, nel 2020 il britannico Dean Stoneman e quest’anno Loris Spinelli e l’olandese Max Weering, al termine di una cavalcata trionfale. Nelle 12 gare del 2022, infatti, il duo Spinelli-Weering ha ottenuto 9 successi, 2 secondi posti, un quinto e 8 pole. Un dominio che si è protratto anche in gara 1 delle Finali Mondiali a Portimão (Portogallo) ma il 4° posto in gara 2 li ha relegati al 2° posto finale dietro a Nelson Piquet Jr.

Gli altri trionfi

GT3 CUP PORSCHE. Ad avviare la serie vincente di Bonaldi è stato il milanese Maurizio Monforte, campione per un triennio di fila, dal 2004 al 2006, del Trofeo GT3 Cup Porsche Italia.

GT ENDURANCE. Non meno importanti sono poi i titoli tricolori GT Endurance vinti nel 2011 e 2012 da Andrea Mamè e Mirko Zanardini e nel 2022 nella classe GT Cup ProAM da Michael Fischbaum e Milos Pavlovic al volante della Lamborghini Huracan ST.

bonaldimotorsport.com

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