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Patologie della mano, fondamentale la diagnosi dell’esperto

La dott.ssa Maria Serena Tajana di Habilita San Marco spiega le differenze di diagnosi e piano terapeutico tra le patologie più frequenti che possono essere di natura neurologica o tendinea

L’offerta nel settore dell’ortopedia , in Habilita San Marco, il poliambulatorio di piazza della Repubblica 10 a Bergamo, è particolarmente variegata. Per ogni distretto corporeo è presente uno specialista. Per le problematiche dell’arto superiore si può fare riferimento alla Dr.ssa Maria Serena Tajana. Oltre alle patologie della spalla, la dottoressa prende in carico anche quelle legate alla mano. Le patologie più frequenti che colpiscono la mano sono o di natura neurologica, ovvero quando c’è un danno a carico di un nervo (sindrome del tunnel carpale) o di natura tendinea quindi tendiniti (in particolare dito a scatto e Morbo di De Quervain).

La sindrome del tunnel carpale

«La sindrome del tunnel carpale – spiega la Dr.ssa Tajana – è una compressione del nervo mediano al carpo. In questo caso il nervo che passa in un canale formato da tre ossa e un legamento, viene compresso. I motivi legati a questa compressione possono essere differenti: si va da problematiche di tipo infiammatorio a esiti di frattura, oppure traumi o microtraumi ripetuti. La sindrome del tunnel carpale si manifesta con la comparsa di formicolii e può aggravarsi provocando un deficit motorio, fino ad arrivare a una paresi. In queste forme, a volte, la componente di dolore non è più presente. Questo non deve essere preso come segnale positivo, in quanto conferma il fatto che il nervo è ormai compromesso e non conduce più il segnale al cervello. L’esame che può confermare la presenza di una patologia come la sindrome del tunnel carpale è l’elettromiografia. In caso venga diagnosticata, se ci si trova nella fase iniziale, è possibile assumere farmaci chiamati neuro-trofici, ovvero degli integratori della vitamina B che nutrono il nervo e riducono l’infiammazione. Se questa terapia si rivela inefficace, è necessario l’intervento chirurgico di tipo ambulatoriale. L’intervento consiste nel liberare il nervo che si presenta solitamente deformato (a forma di clessidra)».

Dito a scatto

Altra patologia frequente è il dito a scatto, ovvero è una tendinite dei tendini flessori della mano. «Quando i tendini che aiutano a piegare le dita si infiammano, aumentano il loro volume. Questi scorrono in una guaina che diventa più spessa e, di conseguenza, si crea una difficoltà reciproca di movimento. In questi casi, quando il paziente piega le dita, sente un vero e proprio scatto e, per estendere il dito, deve intervenire con l’altra mano. Vengono colpite più frequentemente il terzo e il quarto dito. I lavori manuali ripetuti possono rappresentare la causa principale di questa patologia. La diagnosi del dito a scatto si può confermare grazie ad un’ecografia che documenta l’ispessimento della guaina. La terapia consiste nell’assunzione di antinfiammatori, a cui può seguire una laser terapia. Se non risultassero efficaci, la terapia risolutiva è quella chirurgica. Anche in questo caso parliamo di chirurgia di tipo ambulatoriale».

Il morbo di De Quervain

Un’altra patologia molto frequente che affligge la mano e che provoca dolore al polso più che alle dita, è il morbo di De Quervain. «Il termine “morbo” può incutere timore, in realtà si tratta di infiammazione dei tendini estensori del pollice. Il dolore, di solito, si manifesta nella regione radiale del polso ogni volta che il paziente cerca di fare movimenti di estensione. È un problema tipico del paziente che lavora al computer e usa frequentemente il mouse. Anche in questo caso, come per il dito a scatto, è un’infiammazione dei tendini con il conseguente ispessimento della guaina entro cui il tendine scorre. Parliamo di un problema che provoca molto dolore. Dal punto di vista clinico esistono dei test particolarmente efficaci nell’individuare questa patologia. Le terapie vanno dall’assunzione iniziale di farmaci antinfiammatori, alla laser terapia. Anche in questo caso la chirurgia è sempre risolutiva. Una chirurgia sempre in day hospital ambulatoriale, sempre in anestesia locale, in cui si pratica un taglio a livello del polso per liberare la guaina».

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