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Sentire bene per vivere meglio: il test dell’udito è gratuito

Solo il 31% degli italiani ha effettuato un controllo negli ultimi 5 anni. Riccardo Marini e Carlo Cantù, Audioprotesisti di Medical Udito Bergamo: «Tenere monitorato lo stato di salute uditiva consente anche di valutare l’applicazione di un apparecchio acustico»

È inutile negarlo: prima o poi tutti siamo destinati a sentire meno. Come per la vista, infatti, anche l’udito si deteriora con l’età. L’invecchiamento è una delle cause principali di perdita uditiva. L’importante è non sottovalutare il problema e prevenire, prima che sorgano complicazioni, proprio come l’obiettivo di «Nonno Ascoltami», la campagna nazionale di sensibilizzazione e prevenzione dei disturbi uditivi promossa da Udito Italia e sostenuta dall’Oms, che dal 24 settembre a ottobre vedrà in diverse piazze medici specialisti, professionisti sanitari e volontari a disposizione dei cittadini per aiutarli a conoscere meglio l’udito e prendersene cura nel modo giusto.

I numeri del ministero della Salute del resto sono chiari: in Italia sono oltre 7 milioni le persone con problemi di udito, corrispondenti al 12,1% della popolazione, una persona su tre (tra gli over 65). Solo il 31% della popolazione ha effettuato un controllo dell’udito negli ultimi 5 anni, mentre il 54% non l’ha mai fatto.

L’importanza della prima visita

«Se da tempo indossare un paio di occhiali non fa più differenza, c’è ancora troppo imbarazzo ad ammettere di avere un problema di udito e dover ricorrere a un apparecchio acustico - spiegano Riccardo Marini e Carlo Cantù, Audioprotesisti di Medical Udito Bergamo con pluriennale esperienza, tecnici sanitari con le competenze necessarie per rispondere alle esigenze delle persone deboli di udito -. L’inquinamento acustico, l’eccessiva esposizione al rumore e altri fattori di rischio hanno abbassato l’età delle persone che soffrono di problemi uditivi. Il problema è che, secondo le statistiche, una persona tende ad aspettare cinque, sette anni prima di decidere di applicare un apparecchio acustico e, in questo lasso di tempo, il cervello va incontro a deprivazione sensoriale, cioè non si ricorda più i suoni. Per questo, se si sospetta di avere una diminuzione di udito con difficoltà a distinguere suoni e voci, è fondamentale rivolgersi a un medico specialista e sottoporsi al test che, nei centri acustici, è gratuito».

Il test dell’udito: come funziona

Il test audiometrico (che Medical Udito Bergamo propone anche online) ha l’obiettivo di rilevare la capacità uditiva, dal punto di vista quantitativo e deve essere rigorosamente eseguito da un medico specialista (otorinolaringoiatra) o da un tecnico audioprotesista. L’esame consiste in una procedura semplice e non ha nessuna controindicazione. Durante il test il paziente è sottoposto a stimoli semplici in una cabina silente e l’esame permette di registrare la soglia di udito (il livello minimo di percezione uditiva del paziente), per le frequenze alle quali è sottoposto. Vengono presi in considerazione l’altezza del suono, ossia la funzione della frequenza, e l’intensità che viene misurata decibel. Se l’esame dà un risultato pari a zero, significa che il paziente che si è sottoposto al test ha un udito normale.

Gli apparecchi acustici diventano personalizzabili

Oltre a evitare l’insorgere di patologie, tenere monitorato lo stato di salute dell’orecchio consente di valutare l’applicazione di un apparecchio acustico, strumento primario della riabilitazione per chi soffre di deficit uditivi. «Il nostro compito è quello di individuare la soluzione audioprotesica più adatta e adeguarla in modo mirato alle esigenze individuali del paziente - sottolinea Marini -. Per riuscirci non basta padroneggiare gli aspetti tecnici, ma è necessario essere in grado di instaurare con il paziente un rapporto di fiducia al fine di consigliare il giusto utilizzo dell’apparecchio acustico».

«Sono dispositivi medici sempre più “invisibili” e personalizzabili a livello estetico e tecnologico – aggiunge Cantù –. È amplificato solo ciò che la persona ha bisogno di sentire meglio, mentre le regolazioni sono studiate in modo specifico per diminuire il rumore e amplificare la voce, senza contare che ci sono soluzioni che si connettono agli smartphone e ai televisori. La scelta dell’apparecchio non è legata solo al deficit: a parità di sordità si possono consigliare soluzioni diverse sulla base delle esigenze personali, dal lavoro al tempo libero. In questo senso l’anamnesi del paziente è fondamentale, per identificare non solo la problematica uditiva, ma anche le aspettative e lo stile di vita della persona e consigliarle, quindi, l’apparecchio più idoneo». Quando la causa dell’ipoacusia deriva da un deterioramento fisiologico, le possibilità di recupero sono molto alte e l’apparecchio acustico consente di rallentare».

Non confondere gli apparecchi con gli amplificatori acustici

A ciascuno la sua protesi, quindi, ma «attenzione a non confondere gli apparecchi con gli amplificatori acustici che si trovano a buon mercato - conclude Marini -. Questi amplificatori, infatti, mettono a rischio l’udito perché sono dei semplici potenziatori del suono, sono di bassa tecnologia, amplificano allo stesso modo sia la voce sia il rumore, non sono personalizzabili e non possono essere regolati. Sono prodotti commerciali, la cui vendita avviene al di fuori di un percorso sanitario».

www.medicaluditobergamo.it

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