Il grande insegnamento
di un grande maestro

I grandi vecchi sanno ringraziare e non vivono di vanagloria. Che bell’insegnamento da Ennio Morricone.

Davanti alla platea del Dolby Theatre, che gli ha riservato la standing ovation. Il maestro ottantasettenne ha finalmente conquistato la statuetta per la colonna sonora di un film, il bellissimo western di Quentin Tarantino «The Hateful Eight». E lui dedica la musica e l’Oscar alla sua moglie Maria. «La famiglia è stata fondamentale nella mia carriera», aveva rivelato Morricone prima della serata: «Mia moglie e i miei quattro figli ormai grandi mi hanno dato sicurezza. Maria ha fatto una vita sacrificata. Io trascorrevo molto tempo da solo, chiuso a comporre. Oppure in viaggio. Abbiamo vissuto separati due terzi della nostra vita coniugale. C’è da dire che i premi e il successo sono arrivati, finalmente, a gratificarla. Forse più lei di me. Ora tutto ha un senso: Maria mi aiuta ed è più partecipe che mai».

Nel discorso di ringraziamento, tradotto in inglese dal figlio Giovanni, Morricone – da vero signore - ha un pensiero per gli altri nominati, in particolare John Williams, più giovane di soli quattro anni, uno dei più grandi compositori della storia del cinema e maestro della cultura musicale statunitense, in lizza per la colona sonora dell’ultimo «Star Wars». Da Morricone gratitudine anche per il regista e il produttore: «Non c’è musica importante se non c’è un grande film che la ispiri. Ringrazio quindi Quentin Tarantino per avermi scelto, il produttore Harvey Weinstein e tutta la troupe del film». Morricone ha scritto le musiche per più di 500 film e serie tv. Le sue composizioni sono state usate in più di 60 film vincitori di premi, mentre personalmente ne ha vinti una quarantina. All’Oscar era già stato candidato per cinque colonne sonore e aveva vinto la statuetta alla carriera nel 2007. Grazie a lei, maestro: il suo è anche un insegnamento di vita per tutti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA